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Seeber, il ds che viene dalle montagne: “Südtirol-Vicenza sfida speciale per me”

Originario di Bressanone, incrocia il club che lo ha lanciato come manager calcistico

Redazione PadovaSport.TV

L'uomo di Brixen oggi a Vicenza sta che è una meraviglia. E la terra del cuore chiamadi sicuro perchè poi gli affetti di famiglia sono lì, ma basta così. Di certo non è il risultato dell'Alto Adige il primo che domanda la domenica sera Werner Seeber. «Nè quello né altri – chiarisce il diesse del Lane, intervistato da Il Giornale di Vicenza – da professionista smetti di ragionare a quel modo.

Al Südtirol mi legano tanti bei ricordi e altrettanti momenti esaltanti ma ormai è passato tanto di quel tempo e li ho già affrontati da avversario tante di quelle volte che ormai vivo tutto in maniera più stemperata e quasi non ci faccio più caso». Bolzano ha conosciuto il professionismo del calcio con lui dietro la scrivania: «Era il 2000 – riavvolge il

nastro il direttore sportivo – lanciammo in panchina un tecnico come Beppe Sannino che poi sarebbe approdato in A. Rimasi anche la stagione del debutto e del consolidamento in C2 – rammenta - quindi lasciai per andare prima al Cittadella eppoi alla Triestina in B». Nel 2006 il ritorno al Druso nel ruolo tutto sommato più inatteso: quello di presidente esecutivo che ricopriva in una sola carica tre ruoli:massimo dirigente, amministratore delegato e direttore generale.

Sulla squadra di oggi: "Parliamo di una formazione con valori assodati e di grande organizzazione tattica.Èungruppo collaudato che ha cambiato poco e in meglio – riconosce – pur perdendo Sgarbi in retrovia vanta la migliore difesa del torneo assieme alla Fermana e davanti ha aggiunto Caio De Cenco alla qualità e al senso del gol di Costantino». Seeber non pensa nemmeno al dopo calcio di nuovo a casa. «Io sono stabilmente concentrato sul presente – taglia corto– ciò che accadrà tra 10 o 15 anni non lo posso sapere, magari resto a Vicenza – sorride – il mio focus è soltanto il Lane». E sul campionato se la cava così.«Io vedo davvero solo la Ternana davanti a tutti. Poi le altre se la giocano»