Il girone C di Serie D è giunto al giro di boa e come di consueto è tempo di bilanci, c’è chi sorride e chi mastica amaro ma il denominatore comune, che mette d’accordo tutti gli addetti ai lavori e i tifosi, è sicuramente lo stupore, tutte le squadre sono raccolte, dalla prima all’ultima, in soli 15 punti, non c’è una capolista solitaria, non ci sono squadre materasso, è tutto in bilico in una lotta serrata domenica dopo domenica.
Il bilancio
Serie D, comanda l’Adriese uno dei gironi più incerti di sempre: il punto
Adriese campione d'inverno
—Chi può permettersi di sorridere, dopo le prime 17 giornate, è sicuramente la capolista Adriese, che nonostante i soli 31 punti totalizzati, guida il girone C meritatamente. Deve il suo successo al giusto mix tra un grande attacco (secondo più prolifico del girone) e una difesa solida (seconda meno battuta). Il titolo di sorpresa spetta senza dubbio alla Virtus Bolzano, capace di sognare in grande, nonostante si tratti di una matricola di questo campionato. L’Internorm Arena è un fortino quasi inespugnabile e alcuni giovani di spessore si stanno mettendo in mostra senza esitazioni. Il Legnago completa il terzetto di testa ed è forse la formazione che ha mostrato maggiore solidità in questo girone d’andata, l’avvio non è stato dei migliori per una società che ha dichiarato apertamente di voler ritornare tra i professionisti ma la seconda parte del girone d’andata ha riconsegnato punti preziosi e prestazioni maiuscole, coronate dai 13 punti raccolti nelle ultime 5 gare.
Le mine vaganti
—In casa Clodiense, invece, i 28 punti conquistati hanno un sapore amaro, dopo l’ottima partenza, il polverone mediatico che ha fatto seguito al ko contro il Torviscosa e i fatti accaduti nel post partita, si sono trascinati uno strascico lungo diverse settimane e in un campionato come questo, se indossi il pesante mantello di favorita, non puoi permetterti di lasciare punti per strada come è accaduto. L’Este di mister Pagan è una delle mine vaganti di questo girone, un cliente difficile per chiunque lo affronti, ha inevitabilmente rallentato la sua marcia ma resta ad un passo dalla vetta. Stessa sorte per un Campodarsego in piena rivoluzione invernale, con nuovi acquisti di spessore e qualche addio eccellente, nel tentativo di insidiare le prime della classe fino all’ultimo triplice fischio stagionale.
Le deluse
—Deludono e non poco i soli 23 punti raccolti da un’altra favorita ai nastri di partenza, ovvero la Luparense di mister Zironelli, attardata rispetto alle dirette avversarie, già distante sette lunghezze dalla vetta e lontana da un rendimento da promozione, con 8 pareggi e 4 ko su 17 match disputati.
Chi ha affrontato un girone d’andata dai due volti sono sicuramente le Dolomiti Bellunesi e il Cjarlins Muzane, con la prima in piena crisi di risultati dopo le giornate d’avvio ma che con il cambio di guida tecnica ha scalato posizioni su posizioni nella griglia, mentre la seconda, apparsa solo ultimamente nel giusto sentiero di guarigione grazie alla cura Parlato, con l’allenatore ex Padova, capace di ottenere 7 punti negli l’ultimi 3 incontri del 2022, risalendo la china della classifica ma rimanendo, per ora, in zona play out, nonostante, anche qui, gli obiettivi dichiarati al fischio d’inizio della stagione fossero ben altri.
In un girone così imprevedibile e così combattuto anche i 18 punti del Portogruaro, i 17 di Villafranca e Torviscosa e i 16 del Montebelluna, lasciano spalancate le porte della salvezza, nonostante il pesante prezzo da pagare dovuto al salto di categoria che si conferma sempre molto ostico.17 sfide dividono i team dai verdetti finali ma resta opportuno ribadire che si tratta del campionato più combattuto degli ultimi anni. Ci aspetta senza dubbio un girone di ritorno al cardiopalma, con diversi interrogativi sul rendimento delle favorite e sulle possibili conferme delle sorprese. Il tempo farà da giudice ma la regola è sempre la stessa, sia in chiave promozione che in chiave salvezza, da qui in poi, vietato sbagliare.
Alberto Penazzi
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