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SüdTirol, riecco Alberto Colombo: “Fu l’unica volta che mi rimangiai la parola data. E l’ho pagato a caro prezzo…”

«Nessuna voglia di rivalsa, al massimo solo un pizzico di rimpianto». Così il tecnico dell’Arzignano Alberto Colombo che, smaltita per quanto possibile la delusione causata dal primo ko stagionale, volta pagina e sposta subito l’attenzione...

Redazione PadovaSport.TV

«Nessuna voglia di rivalsa, al massimo solo un pizzico di rimpianto». Così il tecnico dell’Arzignano Alberto Colombo che, smaltita per quanto possibile la delusione causata dal primo ko stagionale, volta pagina e sposta subito l’attenzione sulla prossima sfida che vedrà la sua truppa impegnata sabato in anticipo al Menti contro il Südtirol. Quell’Alto Adige che il tecnico gialloceleste conosce molto bene per averlo condotto, subentrando in corsa a William Viali, alla salvezza nella stagione 2016-2017 prima di lasciarlo alla volta di Vicenza. «Di quell’esperienza –spiega Colombo- non posso che conservare ricordi piacevoli, ho infatti avuto modo di lavorare in una società seria con grande voglia di migliorarsi e che per di più dispone di strutture splendide. Sono rimasto sulla panchina biancorossa per 9 gare centrando la salvezza in anticipo e sfiorando addirittura per un punto l’accesso ai playoff: è stata dunque una cavalcata bellissima». Una salvezza che era valsa la conferma per il tecnico, ma poi il colpo di scena, con Colombo che cede alle lusinghe del Vicenza. «Quella fu l’unica volta in tutta la mia carriera nella quale mi rimangiai la parola data; avevamo trovato l’accordo per proseguire il nostro rapporto ma, a causa di alcune questioni, ho deciso di fare marcia indietro. In quella circostanza non ho avuto modi ortodossi ma non era facile dire di no alla chiamata del biancorosso e molti amici che facevano parte della società altoatesina lo capirono. Direi che alla fine l’ho pagato a caro prezzo visto che sono stato esonerato. Ancora oggi nutro un pizzico di rimpianto per non aver valutato bene alcune situazioni facendomi attrarre dal blasone di una piazza come Vicenza, che versava tra l’altro in un momento di difficoltà, a discapito di una società solida e con programmi seri». (Da Il Giornale di Vicenza)