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Virtus Verona, lezione imparata: adesso in attacco ci sono anche centimetri e chili

Reparto avanzato rinnovato, Fresco ha molta scelta davanti

Redazione PadovaSport.TV

Sarà il primo avversario del Padova, sulla carta un impegno agevole, nella realtà dei fatti un avversario che si è rinforzato, avendo fatto tesoro degli errori commessi nella scorsa stagione. La Virtus Verona, si presenta ai nastri di partenza, con un attacco vistosamente rinnovato: assicura soprattutto varianti in serie con una copertura totale dell’area e dei suoi dintorni. Con la stazza di Magrassi e Odogwu, i colpi di Danti, l’energia e la classe di Lupoli. Più aggiunte sparse. Il 4-3-1-2 di Gigi Fresco avrà tante facce, numerosi interpreti d’alto lignaggio e parecchia fame. Manca l’ultima goccia, quella del talento purissimo. Dell’invenzione che rompe la monotonia della partita, il lampo in mezzo al grigiore. C’è tempo per scovarla, a meno che non sia Da Silva che nel ritiro di Mezzano qualcosa ha già mostrato. L'allenatore Gigi Fresco chiederà molto - come si legge su L'Arena di oggi - a Domenico Danti. Quindi corsa, coraggio e gol diluiti per novanta minuti, salto di qualità obbligato per chi ha i mezzi per spaccare la zona calda della classifica senza averlo mai fatto per davvero con continuità. Esterno in un eventuale tridente, all’occorrenza trequartista, attaccante di movimento a fianco di una torre. Anche grazie a lui la Virtus sarà più versatile che mai. C'è anche Arturo Lupoli, che alla tecnica, unisce parecchia quantità, movimento a getto continuo. Poi ci sono centimetri e chili: perché Magrassi e Odogwu non sono solo due arieti limitati al lavoro fatto di spallate e gomiti appuntiti. Fresco ha pensato a lungo a quelle squadre senza troppo gioco spesso incrociate l’anno scorso a cui spesso è venuto facile, in assenza di spazi e facilità di manovra, alzare la palla alla ricerca del gioco alto. E gli altri ad accorciare in fretta, a semplificare il tutto, spesso e volentieri a crear il classico contropiede disordinato contro cui spesso non è semplicissimo difendere. In teoria in campo ci andrà uno dei due, ma la soluzione alternativa adesso c’è dopo aver provato con Grandolfo adesso alla Vis Pesaro e Nolé ancora alla ricerca di un ingaggio. Odogwu vuole rompere il muro della Lega Pro, uscendo dai confini della D in cui può alzare la voce e farsi ascoltare quando gli pare. Magrassi vuole conquistarsi la fiducia dell’Entella, casa madre, quindi guadagnandosi prima quella della Virtus.