Cesar che urla fenomeni di merda riferendosi ad alcuni compagni, Cesar che esce dal campo borbottando frasi irripetibili, Cesar che sgomma a petto nudo da Bresseo. "Ma lo spogliatoio è unito" ci ripetevano all'unisono, "Si è creato un gran gruppo". Come no...Giusto che la società minimizzi, per carità meglio così, però quello che è accaduto va considerato niente di meno che un campanello d'allarme. La faccia allibita di Pippo Maniero, ieri sera in studio a Padova Sport, mentre veniva a conoscenza a telecamere spente dell'episodio di Bresseo lo testimonia: lui, che da calciatore ha vissuto questo mondo e lo conosce alla perfezione, ha interpretato immediatamente il significato di quei gesti, e di quelle parole.Non si tratta di giusta tensione pre-partita, Ivone, e lo sai bene. Lo spogliatoio non è unito e alcuni giocatori non si sopportano tra di loro. Fintanto che non è cominciato il silenzio stampa, le dichiarazioni di circostanza volte a rinforzare l'idea di solidità e coesione del gruppo erano solo un tentativo di erigere una facciata di normalità al cospetto di tifosi e stampa, almeno fino alla fine della stagione. Quella facciata è crollata ieri a Bresseo, inesorabilmente. Il teatrino si è afflosciato e tutti hanno visto e sentito. Nel calcistichese la parola fenomeno ha un significato molto preciso: indica un calciatore (o un allenatore, o dirigente) che sente di appartenere a una categoria superiore ma che per qualche strano e incomprensibile motivo è costretto ad avere a che fare con compagni (o colleghi) di una serie inferiore. Secondo Cesar, Italiano (e forse anche Gasparetto) fanno parte di questa schiera: giocatori scesi in B con sufficienza ed arroganza. Conosciamo bene il brasiliano, è uno che non le manda a dire, uno schietto. Ma anche un leader. E in questo momento all'interno dello spogliatoio del Padova esistono almeno due gruppi: gli amici di Cesar e gli amici di Italiano. Sabatini è solo spettatore inerte di questa divisione dello spogliatoio, ma non ci sentiamo di colpevolizzarlo. Il suo matrimonio con il Padova doveva finire molto prima, adesso è soltanto un pesce fuor d'acqua.Se non altro, ora, quello che molti sospettavano appare limpido: grazie a Cesar sappiamo che lo spogliatoio è diviso. E la situazione, a quattro giornate dal termine, è drammatica (altro che 6 punti facili con Ascoli e Albinoleffe, in questo clima non va dato niente per scontato). Dobbiamo sperare in un minimo di professionalità da parte dei giocatori: mettano da parte l'acredine, e le antipatie personali. Ci sono da tenere uniti i cocci di un vaso rotto, fino al 30 maggio. Il tempo per le pulizie generali, arriverà dopo quella data.
editoriale
AVE CESAR
Conduttore della trasmissione "Padova Sport", direttore di padovasport.tv
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