editoriale

Ci siamo smarriti. Ora due partite per ritrovarci…

Conduttore della trasmissione Padova Sport, direttore di padovasport.tv e dell'emittente Prima Free

Redazione PadovaSport.TV

Qualcosa dopo l'infortunio di Succi si è rotto nel Padova. Certe prestazioni e certi risultati a cui stiamo assistendo sembrano avvalorare una tesi: i biancoscudati sono stati per buona parte del campionato dipendenti dai gol di Davide. Senza di lui Calori ha provato a mischiare la carte: 3-5-2, 4-3-3, 4-3-1-2 ma senza trovare un assetto tattico davvero convincente. L'allenatore, come scritto più volte sulle pagine di questo sito, è preparato, conosce molto bene il "materiale umano" a sua disposizione, eppure da un po' di partite (diciamo a partire dal nuovo anno, togliendo la vittoria con il Crotone) sembra essersi trasformato in scienziato pazzo (senza offesa, per carità): prova e riprova la formula giusta ma senza fortuna. Ma vuoi vedere allora che il bel Padova di Calori ammirato a inizio campionato si reggeva davvero solo sulle invenzioni e sui gol di Davide Succi?Io sono però convinto che Calori, anche senza il bomber, abbia a disposizione un organico da play-off se confrontato con le altre squadre del campionato e tenuto presente dell'andamento della stagione. Ci sono Atalanta, Siena e Torino di un altro pianeta, poi c'è il Padova con altre 5-6 squadre in grado di raggiungere i play-off. Ora spetta al mister cercare di far girare il motore al massimo dei giri. Senza scelte cervellotiche (Trevisan al posto di Cesar a Bergamo, Cuffa per Gallozzi ieri o De Paula invece che Ardemagni) che si dimostrano puntualmente sbagliate. Se questa squadra dovesse continuare a esprimersi così palesmente al di sotto delle proprie potenzialità (le prossime due partite ravvicinate ci diranno qualcosa di più), non è una bestemmia ipotizzare il cambio di panchina. Non c'è nessun anno di transizione (nello sport si gioca sempre per vincere, stagione dopo stagione, non per fare gli esperimenti, tantopiù quando si spende tanto come fa il Padova) e nessun obiettivo salvezza: la squadra è all'altezza del sesto posto, se davvero la società ci tiene a raggiungerlo (come Cestaro sottolinea spesso e volentieri) vanno considerate tutte le possibilità, anche quella di consegnare la macchina a un altro pilota. Aspettiamo reazioni concrete da parte della squadra nei prossimi due impegni, abbiamo il dovere di ritrovarci e tornare in carreggiata.