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Per i 50 anni di vita il Cittadella ha festeggiato sabato sera al Tombolato con tanti protagonisti del mondo granata. Gli allenatori che si sono succeduti nella seconda metà di questa storia cinquantenaria (quindi degli ultimi 25 anni) occupavano solo la metà di un tavolo (vedi foto in basso): Glerean, Maran, Foscarini, Venturato. Questa immagine da sola spiega già tanto della filosofia di questo club, a cui il calcio si ispira (lo ha detto chiaro e tondo nel suo discorso anche Mauro Balata, presidente della B, presente alla cena di gala). Non è solo un modello per quanto riguarda la sostenibilità (ma nel senso letterale però, perchè di questo termine si abusa spesso quando si parla di pallone), ma è una ruota dell'ingranaggio di fondamentale importanza (anche se caso isolato o quasi) perchè reinserisce e "ricicla" all'interno del mercato calciatori (perlopiù italiani) dimenticati troppo in fretta o su cui nessuno osa scommettere. Una sorta di ascensore per la serie B, che mette in vetrina e valorizza giocatori che poi trovano la definitiva consacrazione in altri club che si muovono nel calcio con standard differenti. Probabilmente, con più società simili al Cittadella, il calcio italiano godrebbe di una salute migliore.