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Ecco il furetto di Secondigliano, è un Padova atomico

Dopo Gliozzi, ecco Sarno. Un Padova made in sud che inserisce nel proprio motore propellente di prima qualità. E gli ultimi due acquisti arrivano da zone d’Italia difficili (Siderno e Secondigliano), dove ci sono solo due modi per...

Stefano Viafora

Dopo Gliozzi, ecco Sarno. Un Padova made in sud che inserisce nel proprio motore propellente di prima qualità. E gli ultimi due acquisti arrivano da zone d'Italia difficili (Siderno e Secondigliano), dove ci sono solo due modi per divincolarsi da un destino già scritto: studiare oppure fare sport. Gliozzi e Sarno sono un esempio eccellente della seconda opzione: applicazione, talento, tenacia.

Oggi arriva Sarno in città, di lui è stato scritto molto per quell'inizio di carriera folgorante, dove la smania di appiccicare etichette a tutto per fare sensazione lo ha catapultato sotto i riflettori. Un'ondata mediatica (pure l'ospitata a Porta a Porta di Bruno Vespa) che lo ha travolto dopo essere stato pagato 120 milioni di lire dal Torino per entrare nei pulcini granata (altri tempi, altre cifre, altro calcio). Quel che conta, per noi, è l'arrivo in squadra un giocatore che per questa categoria rappresenta un lusso: tolti gli ultimi mesi di incomprensioni, è reduce da un momento d'oro. Dal 2014 al 2017 colleziona 109 presenze, condite da 36 gol e 22 assist. Con De Zerbi in panchina a Foggia, rinasce letteralmente, riprendendo il suo cammino interrotto in passato per le troppe pressioni e aspettative su di lui. Nel 4-3-3 rossonero parte da destra, si accentra e sfrutta, alla perfezione il suo mancino da favola. Con Bisoli lo vedremo dietro le punte oppure, chissà, ancora da esterno in un tridente.

Salviato, Gliozzi e Sarno: tre acquisti top per un Padova già super competitivo. L'ultimo con uno sforzo economico importante, va sottolineato, da parte della società. C'è solo da essere felici, sono gli altri che rincorrono piuttosto a doversi preoccupare.