E' dura, ma se non altro il Padova ha dimostrato di non essere morto. Avevamo suonato il de profundis dopo Latina, bissato dopo il derby con il Cittadella. Ora invece assistiamo a un sussulto d'orgoglio, a una crescita evidenziata da dati concreti: la squadra magicamente ha cominciato a girare, si segna tanto, tutti hanno fame di riscatto. E' stato bravo Serena e aggiungo che forse, paradossalmente, è stato più salutare perdere 0-4 il derby in quella terribile figuraccia piuttosto che magari perderlo 0-1 al novantesimo con un rigore e giocando bene. Qui a Padova siamo abituati così: serve toccare il fondo per avere la spinta propulsiva giusta per tornare su. Sempre che non sia troppo tardi: Novara e Cittadella non mollano, i play-out rimangono l'unico obiettivo verosimile e poi sarà una battaglia lunga 180 minuti. Il mantenimento della categoria prima di tutto, poi i discorsi sul futuro.
editoriale