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Torniamo, in questo inizio di settimana senza calcio, sul tema biancoscudato più caldo di ottobre. Parliamo ovviamente della due diligence in corso da parte del poliedrico imprenditore argentino Marcelo Figoli, che vorrebbe acquisire le quote di maggioranza del Calcio Padova, ora detenute da Joseph Oughourlian. Trattativa per un possibile passaggio societario reale, concreta, la prima da quando Oughourlian è al comando. Ha preso quota a fine estate, con un'offerta importante che ha attirato l'attenzione del finanziere franco-armeno.
Prosegue la fase di valutazione intorno al possibile passaggio di proprietà del Calcio Padova. Secondo quanto risulta, al momento sul tavolo ci sarebbe un’offerta non vincolante, come avviene di norma in operazioni di questo tipo. In questa fase preliminare, eventuali clausole penali vengono generalmente strutturate in modo da attivarsi solo se, al termine della due diligence, vengono confermati integralmente i termini dell’offerta. Si tratta dunque di uno strumento tecnico che, oltre a tutelare le parti, può anche rappresentare una sorta di way out per il potenziale venditore, qualora dovessero emergere nuove proposte o condizioni differenti. La trattativa resta comunque aperta, e i prossimi giorni saranno utili per capire se i passi compiuti porteranno verso una negoziazione vincolante.
Vediamo intanto come si sta muovendo a 360 gradi il possibile nuovo proprietario. Marcelo Figoli è impegnato in investimenti su più fronti. In questo momento il suo Grupo Fénix ha messo gli occhi sul parco di divertimento di Saragozza. Trovato l’appoggio della famiglia Morte, storici gestori del parco divertimenti cittadino da oltre mezzo secolo, ha deciso di partecipare alla nuova concessione che determinerà il futuro dell’area. L’operazione prevede un ampliamento di cinque ettari e un investimento minimo di 15 milioni di euro, oltre a un canone annuale e a fondi aggiuntivi destinati al rinnovo delle attrazioni e alla tutela ambientale. Per Fígoli, si tratta della prima incursione del suo gruppo nel settore dei parchi di divertimento europei.
Il secondo investimento, quello a cui tiene di più - si dice - è a Burgos, dove è proprietario della locale squadra di calcio (serie B spagnola). Mercoledì prossimo la sindaca, Cristina Ayala, darà una risposta a lui e al suo fedele dg Grandinetti, sulla fattibilità del progetto sullo stadio. Il fulcro del progetto di Figoli a Burgos resta infatti lo stadio El Plantío. "È necessario che entrambe le parti lavorino insieme in un progetto che, da parte nostra, punta a portare nel medio periodo la squadra nell’élite e ad avere uno stadio all’altezza delle esigenze della Primera División", ha dichiarato Fígoli. Il suo messaggio, tuttavia, non trova ancora riscontro né nelle istituzioni né nelle grandi aziende della città, che l’imprenditore accusa di mancanza di ambizione.Una mancanza di sostegno istituzionale e imprenditoriale che contrasta con il forte coinvolgimento dei tifosi, che hanno esaurito tutti gli abbonamenti e rappresentano, secondo le parole del presidente, «una forza costante». All'amministrazione comunale Figoli ha chiesto il 40% dell'investimento di 40 milioni totali (16 milioni). La sindaca, dopo l'ultima riunione, ha sottolineato che, per definire tutti questi aspetti, “è necessario disporre di qualcosa di più di un progetto preliminare, poiché quello presentato dal Burgos CF non è ancora un progetto esecutivo con il livello di dettaglio richiesto”. Sarà dunque necessario attendere fino al 15 ottobre perché il Comune prenda una decisione definitiva. Una decisione che, secondo Ayala, dovrà garantire “un triplice beneficio: per il club, per i tifosi e per la città stessa”. Tutto questo in un clima geopolitico molto complicato per l'argentino. Buenos Aires è di nuovo in forte crisi valutaria, siamo di fronte a una nuova ondata di svalutazione del peso. E quindi il dubbio sorge. Questa situazione interna può incidere o meno sui futuri investimenti di Figoli? In che valuta sono generate le sue principali fonti di reddito e di patrimonio?
A Padova il progetto è lo stesso di Burgos. Ma forse Figoli non sa che qui - dovesse diventare lui il proprietario del club biancoscudato - avrà a che fare con Sergio Giordani e la sua giunta, probabilmente (vista la poca apertura dimostrata fin qui verso la squadra della città) un osso più duro di Cristina Ayala. Figoli vuole rimodernare l'Euganeo, trasformandolo in uno stadio polivalente per calcio ed eventi musicali (un investimento enorme, per cui Figoli chiederà l'appoggio, anche qui, del Comune di Padova). Ma se a Burgos sta trovando grandi resistenze, a Padova la situazione, verosimilmente, potrà essere diversa? E il progetto sportivo rimarrà centrale o funzionale ai suoi interessi nel campo dell'entertainment? A differenza di chi è pronto a stappare lo champagne solo per non vedere più la faccia di J.O. (e magari anche di Bianchi e Mirabelli), noi continuiamo ad avere grandi dubbi, come già scritto, sul futuro del Padova (dovesse succedere) nelle mani di Marcelo Figoli.
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