la finale

Padova, un playoff senza anima. Adesso è tempo di rivoluzione

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Seconda finale persa dai biancoscudati. Tanti giocatori hanno deluso nel momento clou, si ritorna in bilico in attesa delle decisioni della proprietà

Stefano Viafora

Palermo, ore 23.10. La nostra stagione si interrompe con una violenta delusione, per la seconda volta consecutiva in una triste sera di pieno giugno. Al fischio finale del Barbera verrebbe da abbracciare uno a uno quei tifosi che per inerzia continuano a sventolare i banderioni biancoscudati in mezzo all'oceano rosanero che si prepara alla lunga festa. Finisce male, malissimo, un altro playoff che doveva essere giocato all'insegna della rabbia e del riscatto dopo un campionato di ottimo livello, con il primo posto scivolato via all'ultimo. E invece ancora una volta il Padova si è fatto trovare impreparato in quelle partite in cui, alla tecnica, vanno aggiunti a profusione cuore e appartenenza. Sei partite (Juventus U23, Catanzaro e Palermo) in cui mai è emersa davvero nei giocatori quella "fame" di serie B, che pervade invece tutta la città.

A nulla sono serviti i virtuosismi tattici di Massimo Oddo, le giocate di Chiricò o la difesa rocciosa, la maggior esperienza di partite da dentro o fuori. La serie B va al Palermo, con il suo grande agonismo e la voglia matta di tornare a volare in categorie più prestigiose. Il Padova è tornato a casa avvolto in un surreale e impenetrabile silenzio, rotto solo dal rollio dei trolley verso l'aereo che ha riportato la squadra in città alle 5 del mattino del giorno di Sant'Antonio.

Futuro

Palermo-Padova era una di quelle partite-bivio che possono cambiare il corso della storia del club (forse al livello di Novara-Padova del 2011). La serie B avrebbe potuto mettere le ali, la serie C rimette tutto in discussione. Dal possibile palcoscenico con Cagliari, Genoa, Parma ai campi periferici di San Giuliano, Fiorenzuola, Pergolettese. Un abisso, fuori dai radar del grande calcio per un altra stagione. Sembra la solita frase retorica, ma sì, meritiamo di più. Massimo Oddo potrebbe già essere al capolinea, il ds Mirabelli avrà un bel da fare nel mettere mano a una rosa con tanti giocatori senza contratto arrivati alla fine del loro ciclo padovano. Compreso il capitano Ronaldo, che ha guidato il Padova in questi tre anni di serie C giocati sempre ai vertici della classifica (anche per merito suo) ma senza aver raggiunto l'obiettivo (anche per colpa sua).  Ieri l'ennesima dimostrazione, un giocatore di questo temperamento non può fare il capitano. L'ex ds Sogliano lo ha blindato per altri due anni in biancoscudato, ma è tempo di ragionare sulla sua permanenza a Padova. È chiaro infine, ma ci sarà tempo per riparlarne, che un altro nodo fondamentale riguarda l'ormai arci-noto centro sportivo Padovanello. Se alle continue delusioni sportive, si aggiunge anche questo "torto" da parte dell'amministrazione comunale, possiamo cominciare serenamente (si fa per dire) a pensare al dopo-Oughourlian (sceso apposta ieri a Palermo, ma sottrattosi a ogni dichiarazione ufficiale. Non certo un bel segnale).

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