Orrori

Quella “curva” dell’Euganeo, un mostro metafisico

Quella “curva” dell’Euganeo, un mostro metafisico - immagine 1
È incredibile cosa riesca a partorire l'ingegno umano, negli anni questa struttura potrebbe diventare un'importante attrazione turistica

Stefano Viafora

C'era questo contrasto all'Euganeo il sabato del derby, da una parte sul terreno di gioco una partita vissuta, carica di significato, di aspettativa. Alzando gli occhi verso sud, invece, sembrava di essere proiettati all'improvviso dentro un quadro di De Chirico. Dal reale del campo al surreale della tribuna. Un mostro di cemento metafisico, che proiettava la sua lunga ombra sulle scalinate deserte della parte di tribuna est tagliata via dalla visuale. Il tutto avvolto da un'aura misteriosa e ancestrale. È come se una grande astronave avesse calato dall'alto in modo arbitrario questo blocco di cemento. Ogni volta che fa bella mostra in una diretta televisiva, centinaia di nuove persone se ne accorgono, chiedendo sommessamente lumi sul senso di quest'opera di architettura, forse troppo all'avanguardia per essere compresa dai più.

Non credendo che sia possibile immaginare uno stadio del genere, molti si convincono che ci dev'essere in fondo una spiegazione razionale e smettono di interessarsene. Chi invece rimane, noi, ogni volta che si presenta l'occasione, scruta la nuova curva dalla tribuna stampa, con lo stupore e la meraviglia che si riserva a un prodotto dell'ingegno umano così immaginifico. È incredibile cosa riesca a partorire il cervello umano. Trasportati per qualche attimo da questo sogno surrealista, siamo poi tornati subito con gli occhi sul campo. L'arbitro Saia di Palermo aveva fischiato l'inizio.

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