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Tanti solisti ma in alcune partite serve la prestazione “di squadra” per vincere

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La sensazione è che il Südtirol riesca a risolvere le partite grazie al gruppo, i biancoscudati vivono spesso di fiammate del singolo. Ma non c'è paragone sul valore della rosa

Redazione PadovaSport.TV

Ormai sta diventando stucchevole, ridondante parlare sempre di quanto il Padova sia dipendente da Ronaldo e Chiricò. Ma la realtà dei fatti è che nessuno di loro due ha colpe specifiche (e più avanti lo spieghiamo) se il Padova viaggia a -6 dal Südtirol in quello che è (senza paura di esagerare, avendo seguito molto attentamente gli ultimi campionati di C) il girone più facile in cui il Padova si trova a competere negli ultimi 20 anni. Non in senso assoluto, ma stando ovviamente ai rapporti di forza: ovvero al rapporto tra il Padova e le avversarie di turno. Ci sono almeno otto squadre che potrebbero giocare in serie D in questo girone, e alcune farebbero anche fatica. Oltre al Padova, solo Triestina, Südtirol, FeralpiSalò, Albinoleffe e Renate sono buone squadre di C. Il Südtirol non è una squadra di marziani, Ceravolo vale almeno due Odogwu (che l'Arzignano aveva scartato dopo la promozione in C, per dire), Ronaldo non è comparabile con Broh, Moscati o Gatto che si alternano alla regia sudtirolese. I due centrali Curto-Zaro sono onesti difensori di C, ma non certo migliori dei nostri Monaco, Valentini o Pelagatti. Il Padova, in più, ha giocatori che possono sparigliare le carte come Chiricò o Della Latta, e tanti altri solisti che nessuno può permettersi quest'anno in categoria. Cioè, non c'è proprio paragone tra le due rose. Giusto per ricordarlo e fissare alcune certezze.

Ronaldo e Chiricò a volte sono discontinui, è vero. Ma se fossero in grado di giocare sempre allo stesso livello non sarebbero qui, onestamente. Quello che fanno, per questa categoria è già tanto. In partite come quella di Gorgonzola (ma anche con Pro Sesto o Mantova), la vittoria, in un modo o nell'altro, deve saltare fuori, aldilà della giornata giusta di Ronaldo o Chiricò. Invece, quando c'è necessità di fare squadra davvero, i biancoscudati latitano. Basti vedere anche il modo confuso in cui si è cercato di correre ai ripari contro la Giana, con quattro attaccanti tutti insieme, ma senza lucidità. È il Padova, dunque, che sta sottoperformando, non il Südtirol che è diventato all'improvviso il Real Madrid. Fin qui forse solo la sconfitta di Lecco è tollerabile, non quella di Salò (con l'uomo in più per tutta la ripresa), né i pareggi con le tre ultime in classifica. Quei 6 punti che ci separano sono a spanne quelli persi nei tre pareggi con le modestissime Pro Sesto, Mantova e Giana. Ora andiamo ad affrontare lo scontro diretto già con un handicap pesante, che (dovesse andare male) potrebbe diventare un divario micidiale al giro di boa del campionato. Il Südtirol si troverebbe in posizione di forza assoluta e granitiche certezze sulla propria forza, con +9 a dicembre poi è difficile perdere i campionati. Forse quindi è ora di smettere di parlare di Ronaldo e Chiricò che vanno a intermittenza, auspichiamoci di vedere un Padova solido e concentrato dal primo minuto, ogni week-end. Perchè fin qui, e ora abbiamo più di un indizio (di solito tre indizi fanno una prova e i tre pareggi con le ultime questo sono...), il Padova non è quello che ci aspettavamo tutti a inizio campionato.

 

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