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Trento, l’ex Carmine Parlato si sfoga: “In quella società pochi capiscono di calcio”

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L'allenatore, oggi alla guida della Casertana, salva solo il presidente Mauro Giacca

Redazione PadovaSport.TV

Per la prima volta dopo l’esonero dello scorso 27 marzo Carmine Parlato, tecnico che ha riportato in serie C il Trento dopo quasi 20 anni di assenza, torna a parlare (oggi allena la Casertana). E lo fa sulle pagine del Corriere del Trentino in un articolo a firma Stefano Frigo. L'ex allenatore non lesina parole al vetriolo per il club gialloblu, che aveva contribuito a riportare in serie C grazie a una straordinaria cavalcata. E l'unico a salvarsi, secondo Parlato, sembrerebbe il presidente Mauro Giacca: "Gli mando un forte abbraccio. Sa che gli voglio bene" dice.

Clima cambiato in fretta

Tornando a quel mese di marzo: "Proprio in quel periodo - racconta Carmine Parlato - ho avuto dei problemi fisici che mi hanno costretto anche a 10 giorni di ricovero, durante la mia assenza il clima è notevolmente cambiato e me ne sono accorto immediatamente una volta tornato. Chi di dovere aveva già cominciato a pensare ad eventuali cambiamenti, l’ansia di retrocedere era dominante nonostante la situazione non fosse poi così drammatica. Diciamo che ho trovato una gran confusione sotto tutti i punti di vista e questo ovviamente non ha aiutato». Su D'Anna, che lo ha sostituito: "Posso dire che me lo aspettavo, non sono certo nato ieri, vivo di calcio da più di 30 anni. Certo, se il loro obiettivo era salvarsi senza passare dai playout l’hanno fallito. Detto ciò sono davvero contento si siano salvati, io tifo sempre per le squadre dove alleno".

"Due direttori che si pestavano i piedi"

Poi la stoccata: "Mi sono trovato bene solo il primo anno a Trento, poi tutti hanno voluto dire la loro. Eppure tra di loro gente di calcio non mi pare ce ne fosse tanta, più in generale posso dire che non c’è praticamente mai stata una linearità operativa, il direttore sportivo Attilio Gementi e il direttore generale Werner Seeber spesso si sovrapponevano e questo ovviamente non ha aiutato. Anche per Giacca non dev’esser stato semplice ascoltare ogni volte 5-6 persone diverse con idee diverse». Sugli errori: "Diciamo che con i rinforzi arrivati lo scorso gennaio (Bearzotti e Bocalon) forse inconsciamente qualcuno ha cominciato a pensare che mantenere la categoria sarebbe stato scontato. Aver perso quella dimensione di matricola può aver sicuramente inciso negativamente. A livello personale non esser riuscito a concludere il campionato con il Trento mi ha fatto indubbiamente male".