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B&B cercano nuove forze? Dalle Rive a sorpresa: “Pronto ad aiutare il Padova”

Il presidente dell'AltoVicentino apre a un clamoroso ingresso in società: "Ma la richiesta deve partire da Bergamin e Bonetto". E intanto adegua lo stadio di Valdagno alla Lega Pro...

Stefano Viafora

Parma 91, Altovicentino 74, poi tutte le altre. Rino Dalle Rive, presidente della squadra vicentina,  anche quest'anno, senza la corazzata di turno, molto probabilmente avrebbe conquistato la Lega Pro. L'etichetta di "eterno secondo" comincia a pesare? Neanche per sogno, per il titolare del gruppo Safond-Martini, si tratta solo di avere pazienza. "Negli ultimi anni ho speso tanto - esordisce ai nostri microfoni - poi un giorno mi sono guardato allo specchio e mi sono detto 'te si un bauco'. Bisogna saper ammettere i propri errori, fino all'anno scorso andavo avanti improvvisando, la parola d'ordine invece è programmazione. Stiamo puntando sul settore giovanile, abbiamo dato giocatori a Inter, Sassuolo, Verona, Chievo, Sampdoria. Ho creato delle foresterie, abbiamo ampliato il nostro scouting e abbiamo perfino degli psicologi per i ragazzi. Con l'Inter abbiamo formato un centro di formazione e nascerà una collaborazione anche con il Venezia, ne ho già parlato a cena con Perinetti". Proverà a farsi ripescare, eventualmente? "L'anno scorso non ci hanno nemmeno considerato, non è vero che io ho rinunciato all'iscrizione. A Valdagno stiamo preparando lo stadio per la Lega Pro, potremmo giocare per 2-3 mesi fuori mentre viene ultimato, siamo pronti per giocare tra i professionisti anche dal prossimo anno". Chi guiderà il prossimo Altovicentino? "Ho già Briaschi come direttore sportivo, potrei affidargli anche il mio portafoglio, mi fido ciecamente. Adesso che ho meno tempo per il calcio, lui si occupa di molti aspetti". E in panchina? "A play-off ultimati sentirò Zironelli, se dovesse andare via (si parla di offerte dalla Lega Pro) ho già pronto il sostituto". Carmine Parlato? "No, guardi. Ho stima di lui, penso che in serie D sia tra i migliori e penso anche che il suo Padova fosse migliore del Parma che ho affrontato quest'anno. Ma il nome è un altro". Si aspettava venisse esonerato a Padova? "Dice di sentirsi tradito dai biancoscudati, ma io credo che la sua dimensione sia la serie D. Deve tenere i piedi per terra. Se il Padova gli ha dato il benservito, un motivo ci sarà. Chi c'è adesso ha esperienza da vendere, molta più di lui".

Dopo queste carezze a Parlato, Dalle Rive non si ferma più e parla a ruota libera del Padova, riservando anche alcune sorprese: "Più di così non poteva fare il Padova quest'anno, la Lega Pro è una categoria complicata in cui ci vuole o uno squadrone oppure giocatori abituati alla categoria, vedi Bassano. Chi gioca poi deve amare la società, non servono solo nomi. Sono passati gli anni di Cestaro, serve oculatezza e programmazione". Poi l'idea: "Se Bergamin e Bonetto venissero a chiedermi soldi, perchè no? Ma la richiesta deve partire da loro, e non è mai arrivata fino adesso. Io al Padova darei una mano". Seguono altre dichiarazioni più generiche che interpretiamo così: "Mi piace il calcio, sono un appassionato e credo di capirne anche un po'. Vorrei poter lasciare il segno in una piazza importante". B&B hanno fatto della padovanità una vera e propria bandiera dell'attuale Calcio Padova: scenario dunque complicato da ipotizzare, ma intanto la disponibilità c'è. E si sa, da quelle parti, la liquidità non manca. Dalle Rive poi fa un tuffo nel passato: "Vedo ogni giovedì Cestaro a pranzo a Montecchio Precalcino, e ogni tanto scambiamo qualche chiacchiera sul calcio. Ancora oggi è rammaricato per aver lasciato giù 100 milioni (li definisce in altro modo, ndr)". Infine un flash sulla prossima stagione: "Vorrei riportare il Rulo Ferretti qui all'AltoVicentino, chissà...". Rieccolo Dalle Rive, l'eterno sconfitto, non si arrende, anzi rilancia. Ritornerà a incrociare il cammino del Padova, in qualche modo? Ai posteri...

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