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Chi non riparte è perduto

San Paolo ed Este affrontano domani il turno infrasettimanale con l'obbligo di muovere una classifica fattasi preoccupante.

Redazione PadovaSport.TV

Parlare di ultima spiaggia quando mancano ancora 8 giornate al termine della stagione potrebbe apparire un’esagerazione. Il trentesimo turno del girone C – l’ultimo infrasettimanale, in programma domani – riveste però una tale importanza per gli esiti finali della competizione che neppure i superlativi sono fuori luogo. Lo è sicuramente per le due squadre della nostra provincia, che in questi 90’ minuti si giocheranno una bella fetta di salvezza.È un vero scontro diretto quello del San Paolo, che ospiterà al “Plebiscito” la Sanvitese (arbitro Annaloro di Collegno). I gialloblù sabato scorso non hanno disputato il match di Quinto a causa dell’impraticabilità del campo e occupano quindi ancora il sestultimo posto, con 15 lunghezze di vantaggio sugli avversari di giornata e 13 sul Kras Repen, terzultimo. Considerando che il regolamento prevede la non disputa della post season nel caso in cui il divario sia superiore a 8 punti, appare chiaro come due vittorie domani e nel successivo recupero in terra trevigiana metterebbero in cassaforte la salvezza san paolina.Tra il dire e il fare ci sono però di mezzo le statistiche, che parlano per i patavini di un’astinenza casalinga dai 3 punti che dura addirittura da inizio novembre e di un ko pesante nell’ultima uscita tra le mura amiche contro un’altra inquilina delle parte basse della classifica, il Cerea. Non stanno meglio gli ospiti, solo 4 pareggi nelle ultime 10 apparizioni e una sola vittoria complessiva in trasferta: un ruolino negativo che ne ha messo a serio repentaglio la permanenza in categoria.Buone notizie per mister Fonti (un ex, al pari del vice Cagnin e del bomber Mazzeo) vengono dall’infermeria, che dopo tanto tempo sarà occupata dal solo Cortella, mentre rientreranno Pasha, Masiero, Vezù e Marzari. Ai friulani mancheranno invece gli squalificati Geremia e Salgher.È oltre l’ultima spiaggia, è la scogliera rocciosa che sta dietro l’arenile e a cui dovrà disperatamente aggrapparsi una squadra in crisi nera e con essa il suo allenatore dalla panchina traballantissima, il match del “Sandrini” tra Legnago ed Este (arbitro Bertolino di Trapani). Anche se i veronesi di Claudio Ottoni erano partiti con ambizioni ben diverse da una tranquilla posizione di metà classifica, chi sta peggio tre le due sono sicuramente gli atestini, che vengono da sei sconfitte consecutive, l’ultima delle quali – di misura, all’ultimo minuto, in casa contro il Kras – è giunta al termine di una gara priva di contenuti tecnici e soprattutto di grinta, aspetto quest’ultimo che più di tutti ha fatto infuriare la dirigenza euganea, pronta a prendere ulteriori provvedimenti (dopo il blocco degli stipendi) nel caso nemmeno in terra basso veronese arrivassero le risposte che ci si aspettano da un gruppo sì giovane ma sicuramente in grado di poter ambire a un piazzamento diverso.Servirà ritrovare lo spirito dei tempi belli per fare l’impresa esterna ma i padroni di casa non staranno certamente a guardare, desiderosi di riscattare il 3-2 subito all’andata e pronti a dar seguito al successo esterno di domenica scorsa San Vito. Ai gialloblù mancherà il solo Bacher, squalificato, mentre l’Este si presenterà a pieno organico. Arrivati a questo punto, però, più dei nomi degli interpreti conta l’orecchiabilità del motivo.Le altre partite dell’undicesima di ritorno: Porto Tolle-Tamai, Pordenone-Virtus Vecomp, Montebelluna-Clodiense, Sambonifacese-Cerea, Giorgione-Quinto, Sandonà-Belluno, Trissino-Real Vicenza, Sacilese-Kras Repen.