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Cozzolino show, l’Altovicentino si gode il suo bomber

Due reti ed un assist. Chi pensava che Giuseppe Cozzolino, attaccante classe 1985, fosse arrivato a godersi la pensione semplicemente dispensando assist a Gambino e compagni, ora è servito. L´attaccante campano, pedigree e passato importanti, a...

Redazione PadovaSport.TV

Due reti ed un assist. Chi pensava che Giuseppe Cozzolino, attaccante classe 1985, fosse arrivato a godersi la pensione semplicemente dispensando assist a Gambino e compagni, ora è servito. L´attaccante campano, pedigree e passato importanti, a Dro ha dimostrato di che pasta è ancora fatto incantando la platea e i suoi tifosi con due reti di ottima fattura. Soprattutto la prima, stop al volo di destro sul lungo lancio di Di Girolamo e diagonale di piatto sull´uscita del portiere. Poi, nel finale, il solito passaggio gol decisivo, dopo una fuga a rete, stavolta per Valeriano Nchama Oyono. Dunque, domenica da “libro Cuore”, con i primi gol stagionali anche per il centrocampista della Guinea Equatoriale, consolato dal sontuoso assist di esterno destro del centravanti per la mancata convocazione in Coppa d´Africa, dopo lo stage di due giorni con la sua Nazionale. Unica nota stonata della trasferta di Dro l´espulsione di Gambino, ammonito dall´arbitro per un rigore sacrosanto trasformato incredibilmente in simulazione. Si dirà che Carmine Marrazzo e trottolino Marco Roveretto sono lì pronti a rispondere all´appello di Zanin, il fatto è però che per la seconda giornata consecutiva l´Altovicentino paga dazio pesante (con il Legnago espulso Alberto Pignat in circostanze analoghe) alle decisioni del direttore di gara, ritrovandosi in inferiorità numerica e soprattutto defraudato di penalty fin troppo evidenti. Poco male se la gioiosa macchina d´attacco di patron Dalle Rive fa poi il suo dovere, ma siamo certi che anche Boskov si sarebbe indispettito di fronte a tutto questo. Resta, comunque, negli occhi un risultato da coccolarsi ed una considerazione: con 5 punte come queste ci si può permettere anche di buttarla avanti senza dover per forza passare da Diego Dal Dosso. Non è poco, visto il trattamento asfissiante riservato al regista nelle giornate passate.