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Diquigiovanni esce allo scoperto: “Voglio portare la serie A a Treviso. Ho idee e mezzi economici per farlo”

Si prospetta un’estate movimentata per il Real Vicenza, dopo l’ottimo campionato coinciso col settimo posto finale. Il patron biancorosso, Lino Diquigiovanni, non è uno che sta con le mani in mano e sta pensando a una vera e propria...

Redazione PadovaSport.TV

Si prospetta un'estate movimentata per il Real Vicenza, dopo l'ottimo campionato coinciso col settimo posto finale. Il patron biancorosso, Lino Diquigiovanni, non è uno che sta con le mani in mano e sta pensando a una vera e propria rivoluzione per il club che in pochi anni è passato dall'Eccellenza alla terza serie. Rivoluzione che consisterebbe in un cambio di denominazione, di colori sociali e di sede del club. Il Real Vicenza emigrerebbe a Treviso, in una città rimasta fuori dal calcio professionistico dopo il fallimento del Treviso FC, nel 2013.  E' lo stesso Diquigiovanni a svelare i suoi piani in un'intervista ai colleghi de La Tribuna di Treviso: "A Vicenza la nostra realtà non ha futuro, al Menti facciamo poche centinaia di spettatori, che senso aveva continuare in quel modo? Mi sarebbe piaciuto trasferirmi a Valdagno, la zona dove sono nato e cresciuto, purtroppo non ha strutture adeguate; mi hanno interpellato Trieste, troppo lontano, ed un altro comune vicentino, ma io punto su Treviso. Se c’è interesse e ne vale la pena si può fare tranquillamente". Un'idea nata quasi per caso: "C’era una trattativa con Renzo Corvezzo (ex presidente del FC Treviso che tuttora ne detiene la matricola, ndr) riguardo un suo giocatore - spiega Diquigiovanni - poi però il discorso si è allargato. Mi ha detto: 'Guarda che a Treviso c’è grande voglia di calcio, pensaci'. Ed infatti: voglio creare squadra e società trevigiane, partendo dalla Lega Pro con un progetto che preveda almeno la B ma anche la A, perché no? Ho idee serie, solide, i mezzi economici non mancano. Ed una volta completato il piano potrei anche mollare la società in altre mani, no problem". In casi simili, però, il rischio è che la città maldigerisca l'arrivo di un club vicentino e rimanga attaccata al "vecchio" Treviso (vedi comunicato ultras che riportiamo in altro articolo), che ora gioca in Eccellenza. Il patron del Real non se ne preoccupa: "Denominazione e colori societari saranno solo biancocelesti. Una fusione con l’altra società non è possibile, lo so, per cui vengo da solo. Se l'ACD Treviso vorrà andare avanti lo potrà fare, anche se c’è da chiedersi che senso avrebbe. Io sono qui con il mio progetto, una Lega Pro d’avanguardia costa 2.5/3 milioni e le nostre gestioni sono sempre state oculate, il bilancio è sano. In ciò che faccio mi piace la chiarezza, la mia azienda in 50 anni ha sempre fatto della trasparenza la sua prerogativa".