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La giustizia (sportiva) è uguale per tutti?

I 1000 euro di multa inflitti all'Este fanno riflettere, soprattutto se rapportati a ciò che avviene in certi campi del Sud...

Redazione PadovaSport.TV

Capita talvolta, scorrendo i comunicati del giudice sportivo, di chiedersi se quelli che si stanno leggendo siano davvero i provvedimenti successivi a una giornata di sport o piuttosto i resoconti tratti da qualche bollettino di guerra.Non è raro – anzi succede con cadenza settimanale – di imbattersi in motivazioni che parlano di lancio sul terreno di gioco di ogni sorta di oggetto (petardi, bottiglie piene o vuote, sassi, bastoni, tamburi, carta igienica…), di sputi e insulti, anche di tipo discriminatorio o razziale, nei confronti degli atleti avversari o degli ufficiali di gara, di persone indebitamente presenti a bordo campo che ne combinano di tutti i colori, per non parlare di veri e propri assedi e assalti alla terna arbitrale negli spogliatoi e nei dintorni degli stessi.E ancor di più stupisce constatare le blande sanzioni inflitte a chi compie queste infrazioni, che risultano ancora più sproporzionate se paragonate alle multe che vengono comminate in relazione ad avvenimenti, la cui gravità appare ben inferiore rispetto a quelli succitati, vedi la mancanza di acqua calda o le precarie condizioni igieniche degli spogliatoi.Impossibile, inoltre, non notare – ma da non considerarsi un’interpretazione “leghista”, sia chiaro – come certe condotte che spesso hanno tutte le fattezze di vere e proprie azioni criminali siano, se non tollerate, se non altro trattate coi guanti di velluto se avvengono in qualche campo infuocato del meridione, mentre al nord il regolamento sembra essere applicato con un rigore ed un’intransigenza degne di un carcere di massima sicurezza.

Uno degli ultimi esempi in questo senso, è la multa da 1000 euro che il dottor Francesco Riccio, giudice sportivo della serie D, ha inflitto questa settimana all’Este “Per avere un proprio raccattapalle rivolto espressioni gravemente minacciose ed ingiuriose all’indirizzo dei calciatori della squadra ospite e per avere propri sostenitori, al termine della gara, indirizzato all’arbitro insulti e minacce gravi (“non esci vivo”)".Chi scrive era presente alla partita in questione ma evidentemente è meglio cambi mestiere, dato che non si è accorto di avere sotto gli occhi i componenti di una baby gang. I raccattapalle della società giallorossa sono infatti ragazzini del settore giovanile: quelli in azione domenica (due, tre al massimo, viste anche le condizioni meteo poco felici), in particolare, avevano un’età apparente tra gli 11 e i 14 anni. Cosa potranno mai aver detto di “gravemente minaccioso ed ingiurioso” nei confronti di calciatori che come minimo hanno il doppio della loro età, resta un dilemma da indagare a cura dei sociologi che si occupano di devianza giovanile.Sugli insulti e minacce gravi all’arbitro, pur condannando l’atteggiamento poco sportivo ed educato, pare di poter dire che non si è andati oltre al “consueto” repertorio di sfottò ed improperi all’indirizzo di una giacchetta nera che, soprattutto nel primo tempo, non ha brillato per lucidità nelle decisioni, arrivando nella ripresa a convalidare il secondo gol del Quinto, col pallone che invece non aveva varcato la linea di porta.

Una sanzione, perciò, decisamente severa, soprattutto se rapportata ai 2000 euro comminati al Pomigliano (insulti, minacce, sputi, lancio di un’asta di bandiera, sfondamento di un cancello, arrampicata sulla recinzione, atteggiamento ostruzionistico ed offensivo di personaggi indebitamente presenti a bordo campo), ai 1300 dello Zagarolo (lancio di monete che colpivano l’arbitro), agli 800 della Casertana (bomba carta+fumogeno), per non parlare delle 10 bombe carta esplose in campo, con relativo stordimento di almeno due atleti in Turris-Ebolitana del 16 gennaio, gara per la quale il giudice sportivo ha ritenuto di convalidare il risultato maturato sul campo, poiché dai rapporti trasmessi non si è riusciti a stabilire da quale curva provenissero gli ordigni e visto anche che la partita era stata regolarmente portata a termine.

Viene quindi da chiedersi: la giustizia è uguale per tutti? O per qualcuno è più uguale che per altri?