news calcio veneto

Le padovane in D: Este cantiere aperto, Luparense ambiziosa, Abano interessante

Sudore, fatica e tanta voglia di crescere. In Serie D prosegue a tamburo battente la preparazione del nuovo Este di Andrea Pagan, salito a Tambre d’Alpago. A fare il punto della situazione è proprio il neotecnico giallorosso, soddisfatto del...

Redazione PadovaSport.TV

Sudore, fatica e tanta voglia di crescere. In Serie D prosegue a tamburo battente la preparazione del nuovo Este di Andrea Pagan, salito a Tambre d’Alpago. A fare il punto della situazione è proprio il neotecnico giallorosso, soddisfatto del lavoro della sua truppa malgrado la prima sconfitta stagionale (1-3) incassata in settimana nel test contro i pari-categoria del Legnago. «In questo momento i risultati contano poco» sottolinea l’ex allenatore della Clodiense. «Abbiamo fatto vedere buone cose, specie nella prima mezzora in cui i ragazzi sono andati persino al di là delle mie aspettative. Siamo ancora un cantiere aperto, per completare la rosa mancano diverse pedine. La squadra comunque sta lavorando bene». L’Este resterà in ritiro fino a giovedì e già domani pomeriggio (16.30) tornerà in campo: a Tambre arriva un’altra squadra di pari-categoria, il forte Belluno. «Cercherò di dare più equilibrio alla formazione cambiando meno rispetto a Legnago» conclude Pagan. «Proveremo ad applicare alcuni concetti su cui stiamo lavorando e a durare qualcosina di più a livello fisico». Qui Abano. Prendere sei gol non fa mai piacere, ma il tecnico dell’Abano non fa drammi il giorno dopo la sconfitta con la Luparense in amichevole: «Nella maniera più assoluta», spiega Massimiliano De Mozzi. «C’era troppa differenza sul passo: noi eravamo piantati dopo dieci giorni di duro lavoro e loro andavano a duemila all’ora. Da un certo punto di vista sono addirittura contento, perché il test di sabato mi ha dato tante indicazioni sulle quali lavorare. Difetti di gioco, condizione fisica, mancanza di equilibrio, ma se in campo eravamo fermi vuol dire che in questi giorni abbiamo lavorato bene sul fisico. Abbiamo preso dei gol da Terza Categoria, ma mi preoccuperò solo se succederà dopo Ferragosto». Tanto più visto che nell’undici iniziale c’erano solo tre giocatori (Bortolotto, Barichello e Ballarin) reduci dalla passata stagione, una retroguardia completamente inedita e un giovane del ’98 – Portalone – che scendeva in campo per la prima volta in assoluto con i “grandi”: c’è un’amalgama da trovare, e sabato prossimo, allo stadio di Casalserugo, l’amichevole con il Padova potrà fornire ulteriori indicazioni. Sul mercato, invece, non dovrebbero esserci sorprese: «La squadra può essere completa così, anche se saranno le prime giornate di campionato a dirci se ci manca qualcosa. Se vogliamo lottare per obiettivi di alta classifica potrebbe mancarci un giovane davanti e un vecchio a centrocampo, ma noi non abbiamo quel tipo di assillo. Qui Luparense. Con sei gol alla prima uscita stagionale, la Luparense San Paolo di Daniele Pasa ha fornito una prova concreta dell’ottimo lavoro svolto sin qui dal tecnico e dal diesse Alberto Briaschi. Sabato, nel tennistico 6-2 ai prossimi rivali (in D, con il ripescaggio ormai alle porte) dell’Abano, i Lupi hanno dimostrato trame di gioco e automatismi già sviluppati. «Sono stato piacevolmente sorpreso», ammette capitan Matteo Nichele, «sono venute fuori belle giocate, e ho visto grande applicazione da parte dei giovani. In squadra ci sono compagni con un bagaglio di colpi da categorie superiori, e lo sappiamo, ma vincere in questo modo fa sempre piacere. Poi, però, il 6-2 lascia il tempo che trova: noi eravamo più freschi, l’Abano aveva una settimana di lavoro in più nelle gambe». Lasciato il Padova – del quale sabato ha incontrato gli ex compagni Segato e Thomassen – Nichele si è riscoperto capitano in una realtà vicina a casa (vive con la famiglia a Bassano) e pronta ad emergere. «Zarattini è un presidente che sa quello che vuole, schietto e diretto, sempre a mille all’ora e voglioso di bruciare le tappe. Mi ha impressionato il suo entusiasmo, la sua lucidità nella gestione, noi proveremo a diventare un buon primo passo, cercando di bruciare le tappe come piace fare a lui. Ma i nomi non bastano: sappiamo di avere giocatori importanti, ma dobbiamo crescere. Se restiamo umili sono convinto che la Luparense potrà diventare squadra capace di dar fastidio a qualsiasi avversario».