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Lega Pro, criteri rigidi per le infrastrutture. Campodarsego verso la rinuncia

Che sia ripescaggio o riammissione, cambierà poco. Il Campodarsego in queste ore sta seriamente pensando di tirarsi indietro, niente Lega Pro. Sono troppi rigidi infatti i cosiddetti criteri infrastrutturali decisi dalla Lega Pro per la stagione...

Redazione PadovaSport.TV

Che sia ripescaggio o riammissione, cambierà poco. Il Campodarsego in queste ore sta seriamente pensando di tirarsi indietro, niente Lega Pro. Sono troppi rigidi infatti i cosiddetti criteri infrastrutturali decisi dalla Lega Pro per la stagione 2016/17. Secondo quanto risulta a PadovaSport.tv, non ci sarebbe possibilità di scampo: lo stadio deve essere situato nel proprio comune con più di 2mila posti, videosorveglianza, impianto di illuminazione per le gare in notturna, panchine lunghe per ospitare 18 giocatori. Ma non solo, si arriva fino ai dettagli apparentemente più insignifcanti: il locale anti-doping dovrà contenere al suo interno 4 sedie mentre le bandierine ai quattro angoli del terreno di gioco dovranno avere un’altezza minima di un metro e mezzo. Entro il 20 giugno ogni società dovrà presentare i documenti riguardanti i "criteri infrastrutturali", necessari per ottenere la Licenza Nazionale. L'attenzione sarà massima, motivo per cui o il Campodarsego si decide a investire nelle infrastrutture, oppure il sogno Lega Pro è destinato a rimanere tale, una bella suggestione di inizio estate, prima di ritornare nella propria dimensione: la serie D.