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La Tonazzo fa bella figura contro i campioni di Trento

Una mezza impresa. Soltanto mezza, perché punti non ne sono arrivati. Ma, con negli occhi la batosta subita appena una settimana prima al debutto in Superlega contro Latina, c’era da non crederci, ieri sera, al PalaTrento. Tolto un primo set...

Redazione PadovaSport.TV

Una mezza impresa. Soltanto mezza, perché punti non ne sono arrivati. Ma, con negli occhi la batosta subita appena una settimana prima al debutto in Superlega contro Latina, c’era da non crederci, ieri sera, al PalaTrento. Tolto un primo set che sembrava la prosecuzione della partita precedente, la Tonazzo è riuscita a tener testa ai campioni d’Italia della Diatec, accarezzando anche il sogno di portare la sfida al tie break. È invece finita 3-1 per gli uomini di Stoytchev, discontinui in attacco ma senza dubbio più abili nel gestire sia i momenti bui sia i palloni più pesanti, sbagliando molto meno rispetto agli ospiti. Orduna e compagni rientrano però a Padova con la sensazione che, affinando certi meccanismi di gioco ora in rodaggio e portando alla miglior condizione diversi elementi ancora in ritardo, come Cook, Berger e lo stesso Quiroga, qualche soddisfazione potrà arrivare. Detto in altre parole: i punti sono sempre zero, ma rispetto al ko dell’esordio l’umore è sicuramente meno tetro. Finalmente Averill. In banda i bianconeri hanno faticato non poco e lo testimoniano le percentuali invero miserelle raccolte da Berger (14% offensivo, 11% di ricezione perfetta), subito tolto dal campo da Baldovin, e di Quiroga (rispettivamente al 22% e al 31% nelle due voci). Capitan Orduna è stato però bravo nel valutare chi servire e ha ritrovato in Giannotti un solido punto di riferimento, dopo il passaggio a vuoto di sette giorni prima. E le note più liete giungono finalmente dai centrali e dal muro, giocatori e fondamentale inconsistenti con Latina e decisamente più efficaci ieri. Che «Fox» Volpato avesse qualità si sapeva dalla scorsa stagione, su Averill si iniziava a nutrire qualche dubbio: ieri l’americano si è invece fatto sentire, sia in attacco che a muro. Il match. Nello starting six della Diatec, Antonov è confermato in diagonale con Lanza (Urnaut ancora fermo). Baldovin risponde inserendo a sorpresa Berger come schiacciatore al posto di Cook. Il primo set è un monologo del sestetto di casa, subito avanti. E, quando Padova reagisce con Volpato, tornando a meno due (10-8), Antonov con la battuta la ricaccia a meno cinque (14-9). Due muri di Giannelli su Berger chiudono di fatto anticipatamente la frazione sul 18-10 nonostante Baldovin corra ai ripari inserendo Cook. Molto più equilibrato l’avvio del secondo set: con un parziale di 0-4 dettato dal servizio di Cook la Tonazzo pareggia i conti e mette la freccia sul 12-13, rimanendo in corsa sino al 20-19. A portare Trento sul 2-0 (25-21) ci pensa allora Djuric, spadroneggiando nel finale. Padova si gioca il tutto per tutto nel terzo set e con Giannotti parte spedita (2-7) approfittando di una pausa degli attaccanti tricolori. Solé col servizio prova a rilanciarli, Van de Voorde lo segue a muro (15-19) e costringe poi all’errore Giannotti e Quiroga (18-19). Nel momento più difficile gli uomini di Baldovin si ritrovano, tengono stretto il cambio-palla sino alla fine (19-21, 22-24) e chiudono con un muro di Giannotti su Antonov (23-25). Sull’onda dell’entusiasmo sono i bianconeri a partire meglio (1-4, 6-8) nel quarto set, trascinati dal proprio opposto. La Diatec soffre, non riuscendo a esprimersi a grandi livelli di efficienza in attacco, ma col muro trova la chiave di volta per risalire la china (12-12) e poi mettere la freccia (15-14) guidata da Solé e Giannelli. Padova insegue a distanza minima fino al colpo risolutore di Lanza che chiude sul 25-23. Baldovin: «Progressi». Alla fine Valerio Baldovin conserva l’obiettività di sempre: «La qualità del gioco è stata migliore rispetto a quanto visto con Latina. Dal secondo set in poi abbiamo toccato un maggior numero di palloni a muro e difeso bene, creando molte situazioni di contrattacco. Il lavoro da fare è ancora molto perché lo standard di gioco richiesto per la Superlega è questo. Portare Trento al tie break era possibile, ma ripartiamo da quanto di buono fatto in questa partita per crescere ulteriormente». Considerazioni a cui si aggiungono quelle di Stefano Giannotti: «È stata una prova d’orgoglio. Abbiamo messo in campo il cuore contro una squadra che sulla carta sembrava invincibile. Con un po’ di spregiudicatezza e sbagliando meno, siamo riusciti a metterla in difficoltà. Un punto non sarebbe stato certamente rubato». E che il bicchiere sia mezzo pieno lo ribadisce pure Marco Volpato: «Questa gara porta tantissimo morale, soprattutto dopo la brutta prestazione fatta con Latina. Per noi è un’iniezione di fiducia importante per rialzarci». Magari già dalla prossima gara, che sarà ancora in trasferta, domenica a Piacenza