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Tonazzo, al PalaFabris passa Verona

La Calzedonia non si smaglia. Ma alla fine, al termine dell’unico derby veneto rimasto nel massimo torneo, la sensazione che resta è quella dell’occasione sprecata, perché sia nel terzo set (vantaggio bianconero per 23-21 prima della rimonta...

Redazione PadovaSport.TV

La Calzedonia non si smaglia. Ma alla fine, al termine dell’unico derby veneto rimasto nel massimo torneo, la sensazione che resta è quella dell’occasione sprecata, perché sia nel terzo set (vantaggio bianconero per 23-21 prima della rimonta ospite) che nel quarto (17-12 per capitan Rosso e soci) la Tonazzo si è trovata a condurre i giochi. Perché non ha portato a termine la missione, allora? Semplice. Perché quando gli uomini di coach Giani hanno spinto dalla linea dei nove metri hanno creato sconquassi nell’incerta ricezione padovana, spesso in difficoltà nel corso di questa stagione ma mai come ieri sera: il 17% di perfetta del libero Balaso, unito al 21% di Quiroga e al 29% di Rosso dicono tutto, più ancora dei 7 ace messi a segno da Verona, 4 dei quali firmati dal solo Gasparini che, se non altro, stavolta si è limitato rispetto agli 11 messi a segno nel confronto del 2011, record per il campionato. Per l’ennesima volta, poi, Padova, pur alle prese con la giornata da dimenticare del suo opposto Giannotti, ha giocato alla pari di un avversario sulla carta più quotato fino alle ultime fasi, a sua volta spingendo molto col servizio, ma cadendo in errori banali ed evitabili quando più il pallone pesava. Nel complesso, la Calzedonia si è mostrata più sicura dei propri mezzi, tanto da lasciare l’impressione di poter comunque incamerare la posta in palio anche quando si trovava ad inseguire. Il rammarico, però, resta. Il match. Primo set deciso dall’efficace servizio degli uomini di Baldovin e dai tanti errori della Calzedonia che ne infila 12 e si trova sempre a inseguire attardata di un paio di lunghezze. E, quando Verona si rifà sotto (18-18), sono Mattei e i regali di Sander e Gasparini a riportare davanti Padova. Giallo nel finale: l’opposto sloveno va in battuta sul 24-23 e forse pesta la linea, la signora Ilaria Vagni prima concede il punto del set ai padroni di casa poi torna sui suoi passi e gli chiede di ribattere. Stavolta il pallone termina abbondantemente a lato, per l’1-0 padovano. Da lì in poi la gara cambia volto. È la Calzedonia a lanciare sassate dal servizio, inscenando un monologo nella seconda frazione, chiusa con un margine di dieci lunghezze. Il terzo parziale è quello più combattuto e lascia negli occhi la sensazione dell’occasione scialacquata, con la Tonazzo che non capitalizza un vantaggio di 23-21, dopo aver sostituito uno spento Giannotti con Milan, con un paio di palloni sparacchiati malamente fuori da Quiroga nel finale. Il quarto set è ancora più beffardo, con i padroni di casa che dilapidano un margine di cinque lunghezze sul 17-12 e Verona che si puntella sul muro, arrivando a chiudere il match con 16 punti siglati con questo fondamentale. 400 per due. Prima del match gli applausi degli oltre 2.900 presenti sono tutti per lo schiacciatore bianconero Andrea Garghella: 400 presenze con la maglia bianconera, comprese quelle nel settore giovanile. 400 gettoni anche per il regista scaligero Manuel Coscione, tutti in serie A. Per “Garghy”, da 15 stagioni in forza alla società padovana, anche il tributo di una targa celebrativa della ricorrenza. Se la merita, il recordman di “caps” padovano: lui le sue 400 partite le ha disputate tutte con la stessa maglia. In questo campionato potrà arrivare al massimo a 404, visto che mancano soltanto quattro incontri alla fine della stagione, con un’altra sola gara in calendario al PalaFabris, domenica 29 marzo contro Latina, penultima giornata prima della chiusura a Monza. In mezzo la trasferta di Ravenna della prossima settimana, il turno di pausa del 15 e la gara a Piacenza del 22 marzo