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Tonazzo Padova, stagione già  a rischio

Il problema non è perdere, ma perdere così. Senza mostrare quel carattere che servirebbe a compensare limiti tecnici abbastanza evidenti. La desolante sconfitta subita dal Città di Castello, la seconda su tre gare disputate, suona come un...

Redazione PadovaSport.TV

Il problema non è perdere, ma perdere così. Senza mostrare quel carattere che servirebbe a compensare limiti tecnici abbastanza evidenti. La desolante sconfitta subita dal Città di Castello, la seconda su tre gare disputate, suona come un allarme: la Tonazzo Padova pare destinata a dover ridimensionare di molto le sue ambizioni. «Ci manca un leader in campo» ha commentato dopo il ko coach Gigi Schiavon, ma in realtà i problemi sono numerosi.All’uscita dal PalaFabris, domenica sera, più di qualcuno fra il pubblico mugugnava: «ridateci Tiberti», con riferimento al palleggiatore dell’ultima promozione, ora in forza a Monza. Di fatto, Mattera sconta i confronti con i suoi predecessori, perché, se è vero che Padova non ha mai lottato per lo scudetto, è quasi sempre stata abituata bene per quanto riguarda gli alzatori, da Tofoli a Meoni, passando per Esko. Ma se la sua sostituzione col giovane Pedron, domenica, è stata accolta dagli applausi del pubblico padovano, qualche motivo ci sarà.E veniamo ai centrali. Il regista di Civitavecchia paga i problemi della ricezione, ma proprio per questo forse sarebbe stato il caso di puntare su un alzatore più mobile e veloce di quanto non sia lui. Lo stesso coach Schiavon ha più volte criticato le sue scelte in campo. In particolare gli si imputa la scarsa intesa con Salgado: l’italo-cubano, gioiello del mercato, finora si è visto poco e contro gli umbri ha chiuso addirittura con un disarmante 29% offensivo. Al suo fianco, il giovane Volpato è stato l’unico a meritarsi la sufficienza: di certo, però, non sono le sue mani a poter indirizzare la stagione. Per quanto riguarda la ricezione sia Vedovotto che Rosso hanno serie difficoltà sul servizio avversario. Il guaio è che la coperta è corta: se si toglie uno di loro per dar spazio a Garghella si riduce di molto il potenziale offensivo. Col risultato che il baby Balaso, che pure mostra spalle larghe per un diciassettenne, si trova a dover reggere un carico di responsabilità eccessivo. A questo punto, ricorrere al mercato per uno schiacciatore-ricevitore capace di dare equilibrio sembra una necessità. Già quest’estate sembrava potesse arrivare – il diesse Santuz era stato vicinissimo a Plesko, non ingaggiato per le sue richieste esose – poi si è deciso di puntare sulla rosa attuale. Ma il problema esiste.