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Caso Schiavon, il presidente della Spal: “Alcune nostre avversarie hanno fatto di tutto per non farcelo tesserare”

L'ex centrocampista dell'Avellino è costretto a sedere in tribuna da tre mesi, Mattioli (patron dei ferraresi) accusa alcuni club toscani che avrebbero fatto ostruzionismo per non far rinforzare la rivale

Stefano Viafora

Eros Schiavon sarebbe dovuto diventare un giocatore della Spal già a settembre, ma le cose non sono andate per il verso giusto. Il centrocampista, svincolatosi dall'Avellino (era anche nel mirino del Padova, che poi ha abbandonato la trattativa), potrà giocare con il club ferrarese soltanto da gennaio. Walter Mattioli, presidente dei biancoazzurri, però, ai microfoni de lospallino.com, spiega: “Eros merita tantissimo rispetto. Non solo perché è un grandissimo giocatore, ma è anche una gran persona. Mi dispiace tanto per lui perché ha passato tre mesi in tribuna senza poter giocare a calcio e credo che questa sia stata davvero una cosa brutta. Però sappiamo tutti cos’è successo. Eravamo sicurissimi di poterlo tesserare nei consigli federali di settembre e ottobre visto che negli ultimi tre anni che episodi analoghi erano andati a buon fine. Stranamente quest’anno, perché la destinazione di un giocatore importante come Schiavon era la SPAL, sono arrivate delle lettere di protesta in federazione fatte da società toscane e questa cosa mi ha disturbato e non poco. Questi sono chiari segnali che evidenziano questo atteggiamento particolare nei confronti della SPAL. Spero siano solo episodi, perché io voglio sempre pensar bene, ma ne stanno succedendo un po’ troppi. Evidentemente la nostra società è temuta”.

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