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Catania, Grella: “Il patron Pelligra era molto arrabbiato per i fatti di Padova, aveva ospiti internazionali”

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Il vice presidente degli etnei riferisce della reazione del proprietario italo australiano
Redazione PadovaSport.TV

Il vicepresidente del Catania Vicenzo Grella, è intervenuto ai microfoni di Telecolor, nel corso della trasmissione Corner, anche sui fatti di Padova: "Il patron Pelligra era molto arrabbiato, aveva previsto tanti ospiti internazionali per questa finale di Coppa Italia che per lui rappresenta un motivo di vanto - ha detto Grella, che durante l'intervallo, intervistato dalla Rai a caldo sull'irruzione, aveva però in qualche modo evitato di addossare la colpa alla propria tifoseria -  Abbiamo discusso in un modo sano nei giorni successivi, inizialmente non eravamo sulla stessa linea ma poi dopo vari confronti con lui e Bresciano abbiamo proseguito verso la direzione di un’identità e dei valori che il club vuole portare avanti. Perché per costruire qualcosa dobbiamo anche credere nei nostri valori".

E ancora: "Tanti tifosi del Catania non si rispecchiano nelle persone che hanno causato quei disordini a Padova, ci sono tante brave persone che rappresentano il vero volto di una grande città come Catania. Non abbiamo inoltrato alcun ricorso vedendo le carte, capendo la situazione e facendo leva sulla posizione del club che crede in certi valori come il rispetto per l’avversario, per le forze dell’ordine ed il rispetto delle regole. Sono stati due giorni davvero pesanti per me, ma sono contento della risposta, ho avuto tanti riscontri positivi da figure importanti del calcio italiano ricevendo molti complimenti per la decisione di non ricorrere, nonostante il grande dispiacere di non potere giocare in uno stadio pieno la finale di ritorno. Giocheremo a porte chiuse anche contro il Giugliano. Dalla mia scarsa conoscenza della legge, la responsabilità oggettiva è un po’ il cane che si morde la coda perché io vengo ritenuto responsabile di qualcosa in cui tecnicamente non sono responsabile. La responsabilità oggettiva oggi condiziona un eventuale ricorso”.


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