Il Catania è in bilico tra fallimento immediato e sopravvivenza a tempo (due mesi, quello del prossimo esercizio provvisorio che verrebbe autorizzato solo dietro pagamento della somma di 660 mila euro). A poche ore dalla scadenza fissata dal Tribunale di Catania per consentire ai soci della Sigi di immettere nelle casse del club i soldi utili per la prosecuzione dell'esercizio provvisorio e poter indire successivamente l'asta per la vendita del titolo sportivo, è arrivato un nuovo segnale dagli ultrà della curva Sud dopo il comunicato di mercoledì scorso. Uno striscione appeso a Torre del Grifo, sede del club di via Magenta, contro i soci della SIGI: "Ciarlatani, nisciti i soddi". Chiaro il messaggio ai soci della SIGI di versare subito i soldi e salvare il club dalla catastrofe.
Il caso
Catania, situazione incandescente: ultrà infuriati, silenzio dal socio di maggioranza
Racimolati fin qui 148 mila euro, lunedì mattina il Tribunale si esprimerà
Versati solo 148 mila euro
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Fino a tarda sera non c’erano notizie del socio di maggioranza dopo che alcuni soci Sigi avevano messo a disposizione delle somme per tentare di arrivare ai 660 mila euro pretesi dal tribunale. Salice aveva versato 50 mila euro, Aliquò 18, Vullo 10, Baudo 15, Ferraù 10, Santagati 10, Palma 35. Il gruppo Massimino è pronto a fare la propria parte, ma ad oggi il totale di 148 mila euro è ancora davvero troppo poco per mettere al sicuro i prossimi due mesi di sopravvivenza alla squadra.
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