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Cesena, niente Padova per D’Alessandro

Un gol, due cartellini gialli e uno rosso: tutto in tre minuti. Marco D’Alessandro, dopo la partita vinta a Grosseto, commenta proprio l’episodio di quella che è la prima espulsione in carriera e lo fa partendo dall’episodio del...

Redazione PadovaSport.TV

Un gol, due cartellini gialli e uno rosso: tutto in tre minuti. Marco D'Alessandro, dopo la partita vinta a Grosseto, commenta proprio l'episodio di quella che è la prima espulsione in carriera e lo fa partendo dall'episodio del primo cartellino giallo, quando si è tolto la maglia per esultare dopo il gol del 2-0. "Quando gioco, sotto la divisa porto sempre una maglia con la foto di mio papà e mia sorella, che sono scomparsi. Non segno spesso, quindi quando capita ci tengo molto a far capire che i miei gol sono dedicati a loro. A Varese non l'avevo tolta ma questa volta ci tenevo particolarmente perché giovedì è scomparso mio nonno e ci tenevo tanto a segnare per una dedica speciale. Diciamo che non sono pentito di essermi tolto la maglia ma nel complesso sono stato ingenuo perché ho complicato la partita alla squadra. Capisco che il fatto di togliersi la maglia può sembrare una cosa ingenua ma per me è come un gesto di affetto, quando sono scomparsi ero molto piccolo e sento molto la loro mancanza: in questo modo mi sembra di dimostrargli il mio affetto. La prossima volta che segno, quindi, non posso promettere che non la toglierò di nuovo: dipenderà da cosa mi sentirò di fare lì per lì. Per me l'errore è stato il fallo successivo, non l'esultanza. Ci tengo comunque a chiedere scusa ai miei compagni, al mister e alla società perché li ho messi in difficoltà. Fortunatamente, poi, sono stati bravissimi a portare a casa i tre punti.