Durante i festeggiamenti per la promozione in serie B, lo scorso 25 aprile, due ultras padovani del gruppo Educazione Padovana sono stati coinvolti in un colluttazione all'interno del bar gelateria Venchi. Il questore di Padova, a seguito degli episodi descritti, ha immediatamente attivato ai fini di valutare l’adozione di ulteriori provvedimenti di prevenzione, la locale divisione Polizia Anticrimine che, sussistendo i presupposti di legge e considerata la gravità delle condotte e la reiterazione dei comportamenti violenti nel tempo da parte delle persone denunciate, ha emesso nei confronti del tifoso 47enne le misure di prevenzione dell’avviso orale, del foglio di via obbligatorio dal comune di Padova con divieto di ritorno per 4 anni e il divieto di accesso e stazionamento in tutti i pubblici esercizi e locali di intrattenimento della provincia di Padova, il cosiddetto “Daspo Willy”, per la durata di 3 anni. Nei confronti del 52enne, in quanto recidivo, è stata disposta dal questore la misura del divieto di accesso alle manifestazioni sportive calcistiche per la durata di 5 anni su tutto il territorio nazionale e internazionale, con contestuale obbligo di presentazione in Questura in concomitanza delle partite disputate dal Calcio Padova per 5 anni e la misura del "Daspo Willy" con il divieto di accesso e stazionamento in esercizi pubblici e locali del centro cittadino per la durata di 3 anni.
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Colluttazione al bar, sotto accusa due ultras. Il gruppo: “Provocati, ecco com’è andata”
Il gruppo Educazione Padovana ha risposto in queste ore con un comunicato, smentendo la versione dei fatti pubblicata dai quotidiani ieri e oggi. Di seguito il testo:
Negli ultimi giorni sono circolate, su diversi mezzi di informazione, fantasiose e del tutto fuorvianti ricostruzioni fattuali relativamente a quanto accaduto presso la gelateria "Venchi" di Padova, le quali rischiano di alterare la percezione della realtà. Come gruppo ultras "Educazione Padovana", vogliamo innanzitutto esprimere la massima solidarietà a coloro i quali sono stati direttamente interessati dalla vicenda, oltre che sottoposti alla solita gogna mediatica. Riteniamo di massima importanza chiarire che, quanto accaduto, non è frutto della pazzia o del presunto, ed in alcun modo provato, stato di ubriachezza degli individuati. L'alterco, per l'onor del vero, è stato innescato da una pioggia di offese e di sputi, provenienti dalle pertinenze della gelateria, gratuitamente rivolti al gruppo di ragazzi che, festante per la vittoria del campionato, stava passeggiando per la pubblica via Roma. Entrando impropriamente nel merito della vicenda, uno dei giornali in questione, il più noto in provincia, parla di "frattura al setto nasale", salvo poi riportare una prognosi di 7 giorni.
È di tutta evidenza vi sia, quantomeno, una sproporzione tra quanto scritto e quanto appurato in sede ospedaliera. Non è infatti verosimile che, per una presunta frattura al setto nasale, i giorni di prognosi siano solamente 7 (sette). Dalle stesse immagini, peraltro, si evince che la "colluttazione" prosegue per pochi secondi e non si ha minima evidenza della presenza di "...ripetuti calci e pugni... "come riportato dagli organi di stampa. Va da sé che, ancora una volta, risulta chiara la volontà di mistificare la realtà con l'intento di impressionare l'opinione pubblica, a scapito di quanto realmente accaduto. È essenziale che i media, e di conseguenza l'opinione pubblica, si attengano ad una lettura oggettiva e documentata degli accadimenti, nel rispetto della verità e delle persone coinvolte.
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