calcio e covid

Dopo tre mesi il passo indietro: gli stadi torneranno al 50% della capienza

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Nel decreto si parla anche dell'obbligo vaccinale per gli atleti

Redazione PadovaSport.TV

Il decreto approvato ieri dal Consiglio dei Ministri prevede nuove disposizioni in tema di capienza degli stadi. Si tratta di un sostanzioso passo indietro, e non poteva essere altrimenti visto l’andazzo dei contagi e i quasi centomila positivi annunciati ieri che spaventano il nostro Paese alle prese con la variante Omicron del Covid-19.

Tre mesi al 75%

Si è tornati indietro di tre mesi, a conti fatti. Tutto a causa dell’impennata dei contagi. Gli ultimi provvedimenti, in tema di capienze degli impianti, adottati dal Consiglio dei Ministri andarono in vigore lo scorso lunedì 11 ottobre: all’aperto si stabilì il tetto del 75%, al chiuso del 60%. Fu una decisione ottenuta grazie al lavoro costante del sottosegretario allo sport Valentina Vezzali che addirittura si augurava un aumento al 100% com’era in Spagna. Niente da fare, si torna al 50% e 35%. E nessuno, al momento, può protestare.

No-vax fuori

Altra novità importante scaturita ieri è l’allargamento dell’obbligo di green pass rafforzato per gli sport di squadra all’aperto, quindi in tutto il mondo del calcio - a partire dalla Serie A fino al calcio a 5 - si stabilisce di fatto l’obbligo vaccinale. Non è più una questione di spogliatoio o di palestre o di impianti al chiuso, il requisito vale per tutte le discipline di squadra. Quindi, non si potrà più scherzare. I no-vax non potranno più prendere parte ad alcuna attività agonistica e si tratta di una novità sostanziale visto che non sono previste deroghe per i professionisti.

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