La grande esclusa

Ecco perchè il Chievo può ripartire dalla serie D (e non dalla Terza Categoria)

Ecco perchè il Chievo può ripartire dalla serie D (e non dalla Terza Categoria)

Il club gialloblu ha la facoltà di partecipare alla più importante serie dell'Interregionale

Stefano Viafora

Il Chievo ha la facoltà di ripartire dalla serie D,dopo l'esclusione dalla serie B. Lo dice l'articolo 52 comma 10 delle Noif. È una bufala quella che sarebbe impossibilitato a partecipare alla D non essendo la prima squadra di Verona (il Torino di Cairo ripartì dalla B nel 2005 grazie all'allora Lodo Petrucci, dopo il fallimento della precedente società. Il fatto che non fosse la prima squadra di Torino non ha influito).

Il sindaco di Verona sosterrà il Chievo di Campedelli

Il sindaco di Verona, Federico Sboarina, può attivare la procedura per accreditare il Chievo di Campedelli (perchè altri soggetti interessati a far nascere un nuovo Chievo non sembrano esserci) in serie D. Nell'ipotesi in cui, però, si presentasse un nuovo imprenditore pronto a far ripartire il Chievo dalla D, perché il sindaco dovrebbe accreditare proprio il Chievo di Campedelli? Se non lo facesse, rischierebbe di non ricevere più gli arretrati per il pagamento del Bentegodi da parte del club gialloblu, creando un danno erariale al Comune. È quasi certo quindi che, se mai ci fosse un altro soggetto pronto a far ripartire il Chievo (ipotesi molto fantasiosa, ma possibile), il sindaco darebbe la precedenza a Campedelli anche per sistemare le pendenze con il Comune.

Debiti

Per partecipare alla D il Chievo deve onorare i debiti sportivi (ingaggi di giocatori e staff tecnico), e su questo fronte la società non ha problemi. Dovrà anche non avere debiti con l'erario, quindi ridiscutere il famoso piano di rateizzazione con il Fisco.

Le possibilità di ripartire dalla D quindi ci sono, regolamento alla mano. Ovviamente la premessa è che Luca Campedelli abbia ancora voglia di continuare con il calcio.

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