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L’impatto dell’IA sulla salute mentale: sfide e opportunità di questa nuova frontiera

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A seguito della pandemia di Covid-19, le richieste di aiuto generate da problemi di salute mentale sono aumentate in maniera preoccupante. Basti pensare che, nei giovani tra i 15 e 29 anni, il suicidio è il quarto motivo di morte. Anche se la...
Redazione PadovaSport.TV

A seguito della pandemia di Covid-19, le richieste di aiuto generate da problemi di salute mentale sono aumentate in maniera preoccupante. Basti pensare che, nei giovani tra i 15 e 29 anni, il suicidio è il quarto motivo di morte. Anche se la situazione non è incoraggiante, tuttavia poter avere un accesso semplificato ai professionisti del settore o quantomeno ad attività che possano alleviare problemi e disagi mentali, rende  più semplice la gestione del problema.

A volte infatti la possibilità di accedere a siti di intrattenimento come Vulkan Casino, che uniscono la sicurezza del gioco al divertimento tipico dei casinò, può aiutare ad ammortizzare quei momenti di crisi e di solitudine che spesso colpiscono chi soffre di disturbi mentali anche lievi. La tecnologia, se utilizzata in maniera positiva, può rappresentare un valido aiuto anche per quelle problematiche relative alla salute mentale.


Grazie ai progressi della tecnologia, possiamo inoltre contare su modalità e tecniche sempre più efficienti e aggiornate. Tra queste, va inclusa l'intelligenza artificiale: un insieme di processi di elaborazione dati che mirano a replicare le modalità di ragionamento della mente umana, senza mai riprodurla in maniera uguale.

Proprio questa diversità di ragionamento, che deriva dai limiti stessi di ciò che è artificiale, può essere di grande aiuto anche per affrontare problemi come quelli relativi alla salute mentale. Va inoltre sottolineato come in Italia, così come in altri Paesi del mondo, purtroppo i bilanci della sanità pubblica sono sempre più ristretti e c'è sempre meno disponibilità per malattie che si manifestano a livello mentale.

L'imperativo è rendere più efficienti gli strumenti che abbiamo a disposizione, che si traduce in diagnosi più rapide e precise e nell'elaborazione di cure e trattamenti pensati per ogni situazione specifica e non dettati in via generica.

Come l’IA sta trasformando il panorama della salute mentale

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In un'epoca in cui il consumo di psicofarmaci cresce in misura vertiginosa, è obbligatorio sfruttare al massimo ogni opportunità di supporto a chi ne ha bisogno. Anche se il consulto medico e il ruolo dei professionisti è e rimarrà sempre insostituibile, l'intelligenza artificiale può aiutare a facilitare la funzione del personale sanitario In che modo? Attraverso 3 aree chiave.

I terapisti IA

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Hai mai pensato a quanto sarebbe più semplice e meno imbarazzante rivolgersi a un robot che a un agente di supporto? Se il bot IA è ben programmato, può essere un’ottima soluzione da utilizzare in prima linea, soprattutto per instaurare un primo canale di comunicazione e identificare, anche a grandi linee, il problema concreto del paziente.

Le chatbot sono sempre più utilizzate con lo scopo di fornire un primo aiuto, grazie alla capacità di rilevare le richieste dell’utente tramite parole chiave in modo da poter indirizzare il contatto al personale sanitario più adatto al caso e prescrivere quanto necessario, in attesa dell'intervento del professionista.

Gli accessori da indossare

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Gli accessori da indossare ("wearables" in inglese) sono utilizzati dal grande pubblico per scopi essenzialmente di svago, come sentire la musica o fare sport all’aria aperta. Perché non applicare questi meccanismi anche quando si tratta di salute mentale?

Detto, fatto: indossando questi dispositivi, è possibile rilevare alcuni segnali del corpo che, rielaborati grazie all'intelligenza artificiale, possono rivelare sintomi di disturbi mentali, se non addirittura prevenire comportamenti pericolosi del paziente, sia per se stesso che per gli altri. La precisione di tali dispositivi può essere impressionante e vengono analizzati anche comportamenti che potrebbero altrimenti passare inosservati, come la velocità con cui si digita allo smartphone e l’interazione anomala con il dispositivo.

L’utilità sta nel supporto immediato che viene offerto al paziente, il quale viene immediatamente contattato tramite il bot IA e, contemporaneamente, viene allertato il personale medico.

La realtà virtuale

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La realtà virtuale è una tecnica utilizzata già da qualche anno per esporre i pazienti ad ambienti simulati, in modo da lavorare sulle loro problematiche psicologiche specifiche.  Che si tratti di ansia, depressione o altri stati di alterazione, la realtà virtuale può essere un ottimo canale per una terapia pratica ed efficace.

L'ambiente offerto dalla realtà virtuale è sicuro e al contempo offre una totale immersione del paziente. In base alle ricerche finora effettuate, l'utilizzo di questa forma di intelligenza artificiale è riuscito a ridurre i sintomi di disturbi mentali e a migliorare, di conseguenza, la qualità della vita dei pazienti.

Le sfide dell'intelligenza artificiale

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L'intelligenza artificiale presenta però anche sfide importanti quando si tratta di salute mentale, sfide che sono in parte comuni ad altri settori. La prima problematica è quella della privacy: quando ci rivolgiamo ai chatbox, vengono trasmesse informazioni sensibili e dati personali. I pazienti devono essere non solo consapevoli di questa condivisione, ma devono anche accettarla attraverso le forme previste per legge.

Per quanto possa essere strutturata in base a dati scientificamente provati e a software impeccabili, gli algoritmi possono sbagliare. Questo è sicuramente il rischio più rilevante anche se, ripetiamo, il supporto dell'intelligenza artificiale non va mai a sostituire il personale medico. Al rischio di non facilitare il lavoro dei professionisti si aggiunge la possibilità di aggravarlo, in caso di indirizzamento errato ad esempio a seguito di un primo contatto. Niente che non possa succedere anche a un essere umano.

Infine, vi è una problematica anch'essa di tipo psicologico: la mancanza del contatto umano.  Se nessun essere umano è infallibile, soprattutto in situazioni di disagio psicologico l’entrare in contatto con una persona può dare un senso di sicurezza e di tranquillità che un bot difficilmente potrà trasmettere. Perlomeno, fino ad oggi.