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LA POSTA DEI LETTORI | Padova, tra complottismi e manovre societarie: cosa bolle in pentola

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L'umore nero della piazza ha acceso la fantasia di qualcuno, tornano a circolare strane ipotesi. Proviamo a fare un po' di chiarezza
Redazione PadovaSport.TV

Diversi tifosi ci hanno scritto in questi giorni post-sorpasso, rinverdendo la sempre suggestiva ipotesi complottista del "Padova non vuole la Serie B", oppure "Il Padova si è venduto il campionato". La clamorosa beffa che potrebbe concretizzarsi anche quest'anno con un assurdo secondo posto, effettivamente, è durissima da digerire. Una specie di "maledizione" calata sulla Padova calcistica che sembra non finire più. Ma sgombriamo il campo dalle ipotesi più fantasiose:

Il copione ultimamente è sempre lo stesso: partenza sprint, gioco spumeggiante, classifica che fa sognare. E poi, all'improvviso, proprio quando si tratta di mettere il turbo e concretizzare le speranze, ecco che iniziano le partite inspiegabili. "Strano, troppo strano!" pensano i tifosi, sorseggiando l'ennesimo caffè amaro dell'inizio settimana. "Questi lo fanno apposta!".


Del resto, perché mai un club di calcio dovrebbe aspirare a qualcosa di più? La Serie B porta con sé scomode trasferte in stadi più grandi, maggiori responsabilità, magari persino l’obbligo di rafforzare la squadra, i lavori sullo stadio Euganeo... Molto meglio restare in una dimensione più familiare, dove si può perdere senza troppe conseguenze e dove ogni stagione si può ripartire con le solite illusioni. Partendo a razzo per poi rilassarsi un po'.

Come si vede quindi, anche il calcio non è immune dalle teorie del complotto. Che di solito vanno a riempire un vuoto: quando cioè non si riesce a spiegare o non si vuole proprio ragionare su un determinato argomento. A queste si aggiungono le voci di fantomatiche cordate americane, di cui si sa ogni dettaglio (l'origine fiorentina dell'imprenditore di Washington) fuorché il nome degli interessati, probabilmente messe in giro ad arte. Tutto nel bel mezzo della rincorsa al primo posto. Perchè purtroppo a Padova ogni componente preferisce coltivare il proprio orticello piuttosto che fare squadra.

A questo punto, il nostro è solo un invito a ragionare: ammesso (e non concesso) che Joseph Oughourlian oggi (in un momento di grande incertezza dove non è ancora chiaro che categoria disputerà il Padova l'anno prossimo) voglia vendere il club, avrebbe più vantaggi a venderlo in serie B, con un valore decisamente più alto, le plusvalenze dei giocatori triplicate, la maggiore raccolta pubblicitaria, la visibilità aumentata o in serie C, una categoria che è una specie di buco nero? Inoltre avrebbe la società inserito un cospicuo premio promozione in ogni contratto degli attuali giocatori (ribadiamo, in ogni contratto, quindi un premio collettivo) se davvero non volesse la promozione?

La cessione del club potrebbe arrivare, viceversa, per "sfinimento", per mancanza di interesse a continuare a investire in una categoria come la serie C, dopo aver perso in modo rocambolesco il primato per ben tre volte. Non dovremmo neppure commentarle queste fantasie complottiste, ma, ecco, il ragionamento va davvero rovesciato: la società vuole proprio la B, viceversa saranno tempi bui. (Ste.Via.)