Non bastano i recenti casi di Rimini e Triestina, già allo stremo per gestioni societarie scellerate. La malandata serie C deve fare i conti anche con le infiltrazioni mafiose. Ultimo caso quello del Crotone, che certifica il disagio di un sistema che fatica a stare in piedi.
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La serie C ha un altro problema: l’ombra della ‘Ndrangheta sul Crotone
Cos'è successo al club rossoblu? La situazione è simile a quella di Foggia. Il Tribunale di Catanzaro ha disposto l’amministrazione giudiziaria per dodici mesi nei confronti del Crotone, su proposta congiunta del Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, del Procuratore distrettuale della Repubblica di Catanzaro e del Questore di Crotone. Per gli inquirenti, che si sono basati sul lavoro investigativo di polizia e carabinieri del Ros, «sono emersi sufficienti indizi per ritenere che l’attività economica della FC Crotone srl, compresa quella di carattere imprenditoriale, sia stata sottoposta, nel corso dell’ultimo decennio, direttamente o quantomeno indirettamente a condizioni di intimidazione e assoggettamento ad opera di esponenti di locali cosche di ‘ndrangheta, esercitando un asfissiante controllo del territorio di Crotone e delle relative attività imprenditoriali, compresa la FC Crotone srl, certamente più rilevante e appetibile».
E ancora, si legge nella nota degli inquirenti: "Il libero esercizio, da parte della società sportiva, con particolare riferimento ai settori specifici della security e della gestione degli ingressi allo stadio, risulta profondamente influenzato dalla presenza pervasiva della criminalità organizzata, di soggetti indiziati di appartenenza alle articolazioni ‘ndranghetistiche locali". Un provvedimento a tutela del club dunque, sulla scia di quello notificato al Foggia, anch’esso sotto controllo giudiziario dopo le denunce del presidente Canonico.
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