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Lecco, Di Nunno jr: “È il nostro giorno della liberazione, grazie Padova”

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Intanto il Perugia ha annunciato ricorso e punta alla serie B a 21 squadre
Redazione PadovaSport.TV

Cristian Di Nunno, presidente del Lecco e figlio del vulcanico patron Paolo, ha parlato dopo la sentenza del Consiglio Federale che "restituisce" la serie B al Lecco: «E’ il nostro Giorno della Liberazione. Ci abbiamo sempre creduto, era un peso incredibile l’idea di rischiare di finire in D - sono le parole riportata da La Gazzetta dello Sport - Ora dobbiamo subito lavorare per la B con una squadra all’altezza e una società meglio organizzata. Ci stiamo guardando intorno per un direttore sportivo, anche se io, mio padre e mio fratello Gino (vicepresidente, ndr) ci saremo sempre da riferimento per il tecnico Foschi. Lo stadio? Ringraziamo Padova per l’ospitalità, partiremo subito con i lavori per sistemare il nostro: sarà impegnativo, ma dobbiamo farcela. Ringrazio i tifosi per il sostegno e la pazienza».

Dall'altra parte della barricata c'è però c'è il Perugia del presidente Santopadre che ha chiesto gli atti del Consiglio federale: «Siamo esterrefatti. Da questo momento la perentorietà di certe scadenze non vale più, è un precedente pesante. Mi dispiace per Di Nunno, ma il Lecco aveva problemi infrastrutturali. Tra l’altro con una mail del 7 giugno la Lega B aveva avvisato le semifinaliste di prendersi in carico la responsabilità degli stadi. Il Perugia deve stare dentro, in una B a 20 o 21, non ci interessa. Faremo ricorso, andremo fino in fondo».


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