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Lecco, il carico da novanta di Di Nunno: “Spero controllino i telefoni dei miei giocatori”

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Affermazione diffamatorie per l'AIC, scoppia la bufera dopo il nuovo attacco del patron
Redazione PadovaSport.TV

Abbiamo parlato ieri del clima incandescente attorno al Lecco, dopo le contestazioni dei tifosi verso la dirigenza Di Nunno. Il patron dei lombardi però non ha attaccato solo i propri tifosi, bensì anche la squadra. Con accuse pesantissime: "I nostri avversari hanno sfoggiato anche un grande portiere, i nostri sono da Serie D - ha detto parlando con la stampa palermitana - Del risultato mi interessa poco, ormai siamo condannati a retrocedere. Mi preoccupa altro. Ancora oggi si vendono e si truccano le partite, ho paura di movimenti strani da parte dei nostri tesserati. Spero che mettano il telefono sotto controllo a tutti».

La reazione A stretto giro è arrivata la reazione del gruppo squadra, in una nota congiunta di Assocalciatori e Assoallenatori. «Calciatori e tecnici tesserati per la società Calcio Lecco 1912 Srl esprimono il proprio sconcerto per le dichiarazioni rilasciate dal Presidente Paolo Leonardo Di Nunno. Le sue affermazioni sono semplicemente diffamatorie. Nessuno deve o dovrà mai mettere in dubbio il nostro impegno sul campo, la nostra lealtà e la nostra trasparenza. Respingiamo dunque fermamente le illazioni del Presidente, lesive della nostra reputazione. Il nostro gruppo è unito e determinato per continuare a inseguire una salvezza che a molti sembra impossibile e per difendere l’onore di squadra, città e tifosi, certi di poter sempre onorare sul campo la maglia fino all’ultimo minuto».


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