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Lega Pro in difficoltà : i tre gironi potrebbero diventare due già  da quest’estate

Mancano poco più di tre settimane alla chiusura delle iscrizioni alla prossima Lega Pro. Ma a 22 giorni dal termine perentorio del 30 giugno è l’incertezza a farla da padrona: diverse squadre – circa una ventina- rischiano di non...

Redazione PadovaSport.TV

Mancano poco più di tre settimane alla chiusura delle iscrizioni alla prossima Lega Pro. Ma a 22 giorni dal termine perentorio del 30 giugno è l’incertezza a farla da padrona: diverse squadre - circa una ventina- rischiano di non iscriversi, l’inasprimento dei requisiti economici per i ripescaggi potrebbe scoraggiare molte pretendenti, e all’orizzonte si profila addirittura l’ipotesi della riduzione a due gironi già a partire dalla prossima stagione. I costi. Il termine per le iscrizioni al campionato 2015/16 scade il 30 giugno. I club dovranno versare una fidejussione di 400 mila euro, ridotta notevolmente rispetto ai 600 mila richiesti fino alla passata stagione, con la possibilità di ulteriori sconti: se il monte ingaggi sarà inferiore al milione di euro, il club potrà spenderne 100 mila in meno, oppure 50 mila se sarà compreso tra uno e due milioni. Per chi vorrà puntare al ripescaggio, invece, l’esborso sarà notevole: servono infatti 600 mila euro di fidejussione a fondo perduto, oltre alla garanzia di altri 600 mila (superiore a quella di chi ha già diritto a giocare in categoria), un vero e proprio salasso. I problemi. Tra le 60 società aventi diritto all’iscrizione, ce ne sono diverse che al momento sono in bilico tra l’iscrizione e lo spettro della sparizione: alcune di essere versano in difficili situazioni economico-finanziarie, altre sono in attesa di nuovi proprietari, altra ancora rischiano di essere travolte dal recente scandalo scommesse. Nell’ipotetico girone A (quello dei biancoscudati) dell’anno prossimo, è già arrivata l’ufficialità di un primo forfait: il Real Vicenza non si iscriverà, il presidente Diquigiovanni ha annunciato nei giorni scorsi la chiusura dell’attività. Ma non stanno bene nemmeno il Venezia, con il presidente russo Korablin che non ha ancora sciolto le riserve sul futuro, il Monza, dichiarato fallito dal tribunale e in attesa di una vendita all’asta, il Mantova, retto da un’amministrazione transitoria in attesa della cessione, come pure il Lumezzane, mentre Brescia e Varese sono stati ceduti e si iscriveranno. Negli altri due gironi non va certo meglio: nel girone B potrebbero “saltare” Carrarese, Santarcangelo, Savona, Tuttocuoio e Torres, mentre nel raggruppamento meridionale c’è un punto interrogativo sui club i cui presidenti sono dimissionari (Juve Stabia, Benevento e Lecce) e i sodalizi in difficoltà come Paganese, Foggia, Barletta, Martina e Vigor Lamezia. I ripescaggi. Il criterio della Lega Dilettanti è il seguente: si pesca prima tra le squadre retrocesse dalla terza serie, poi se ne prende una dai dilettanti, e così via in alternanza. Con i nuovi costi esorbitanti per la domanda di ripescaggio, le varie Pordenone, Messina, Pro Patria, Albinoleffe, così come molte società ai playoff di Serie D, difficilmente si faranno avanti. La Lega Pro, intenzionata a chiedere alla Figc una riduzione delle richieste alle ripescate, vista l’inibizione del presidente Macalli difficilmente verrà ascoltata. E il rischio che la formula dei tre gironi da 20 squadre possa essere rivoluzionata già nella prossima stagione di giorno in giorno appare sempre più concreta. Nella sua misura più estrema, potrebbe portare all’applicazione della riforma annunciata per la stagione 2016/17, con due gironi da 18-20 squadre, anticipata già a quest’estate

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