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Lega Pro, scontro Tavecchio-Gravina dietro le quinte. 60 squadre: favola o realtà?

Sembrava tutto fatto per la Lega Pro a 60, cavallo di battaglia del presidente Gabriele Gravina. Invece dietro le quinte sta andando in scena un vero e proprio braccio di ferro tra lo stesso Gravina e il gran capo del calcio italiano Carlo...

Redazione PadovaSport.TV

Sembrava tutto fatto per la Lega Pro a 60, cavallo di battaglia del presidente Gabriele Gravina. Invece dietro le quinte sta andando in scena un vero e proprio braccio di ferro tra lo stesso Gravina e il gran capo del calcio italiano Carlo Tavecchio.

54 o 60? Tavecchio dice sì alla Lega Pro a 60 a una condizione, cioè che quel numero si raggiunga soltanto se ci saranno sei società che dimostreranno di essere in possesso dei requisiti che verranno stabiliti dal Consiglio federale, su proposta della Lega Pro.  Quali requisiti? La super-tassa da 500.000 euro a fondo perduto ad esempio, che Tavecchio non vuole assolutamente abolire. Mantenendo questa assurda condizione, la Lega Pro rimarrà quasi sicuramente a 54.

Gravina furibondo. Il presidente della Lega Pro, invece, vuole riempire ad ogni costo le caselle vuote. Il ritorno ai tre gironi da venti squadre è stato un suo cavallo di battaglia nella campagna elettorale dello scorso dicembre. Gravina sta facendo enormi pressioni per abbassare le barriere d’ingresso, ovvero eliminando (o riducendo) il versamento a fondo perduto, bilanciato da un aumento della fideiussione.

Campodarsego in corsa. Le ammissioni dalla D prevedono 6 ripescaggi, che con il procedimento dell’alternanza, farebbero spazio a tre retrocesse della Lega Pro (sia quelle finite all’ultimo posto che tra le perdenti dei playout) e altrettante scelte tra le vincenti dei playoff di ogni singolo girone della quarta serie. Il Campodarsego è terzo tra le squadre di D, dunque pienamente in corsa. Ma, come noto, deciderà di iscriversi alla Lega Pro, soltanto se passerà la linea di Gravina, e non quella di Tavecchio.

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