La nascita del club
—L’associazione calcio Padova è nata nel 1910 ed è caratterizzata tutt’ora dal bianco e dal rosso come colori. Nella stagione di esordio, giocata in prima categoria un paio di anni più tardi, il Padova conclude con un quarto posto, dietro a Venezia, Hellas Verona e Vicenza. Nel primo dopoguerra, durante gli anni ’20, il Padova è annoverato tra le migliori squadre del Veneto, e nel 1928, grazie ad un ottavo posto nel girone A della Divisione Nazionale, il club riesce ad arrivare a raggiungere la Serie A a girone unico. Il debutto non è stato dei migliori, con la retrocessione in Serie B, ma rimane comunque un anno importante per il Calcio Padova.
In preparazione agli anni d’oro va menzionato l’arrivo di Nereo Rocco come mezzala del Padova nel 1940, un giocatore con già esperienza in nazionale e che sarebbe poi diventato allenatore della squadra.
Il paròn e l’età d’oro negli anni ‘50
—La svolta per il Padova arriva nel 1953, quando Pollazzi, presidente della società, tenta di porre rimedio al difficile periodo del club esonerando Rava come tecnico, e scegliendo invece una vecchia conoscenza: Nereo Rocco. Il nuovo allenatore riesce a portare i biancoscudati alla salvezza e si guadagna una conferma come tecnico anche per l’anno successivo, quando il Padova e il paròn riescono, inaspettatamente, a guadagnare in extremis la promozione in Serie A.
L’era di Rocco inizia con la stagione 1955-56 nel massimo campionato italiano, quando dopo 3 sconfitte consecutive all’esordio, il Padova si rialza partendo dalla difesa, un reparto potenziato e definito una ‘casa solida’. Questa filosofia portò i biancoscudati a conquistare un ottavo posto, una posizione ben lontana dalla testa della classifica, ma che gli garantiva senza problemi la salvezza e un’altra stagione in Serie A.
La stagione 1956-57 fu più complicata per il Padova e i Panzer di Nereo Rocco concludono con un undicesimo posto; non il risultato migliore, ma comunque sufficiente per restare nella massima serie italiana.
L’annata migliore in assoluto per il Padova del Paròn fu quella del 1957-58, caratterizzata da un 11 formato da Pin, Blason, Scagnellato, Pison, Azzini, Moro, Hamrin, Rosa, Brighenti, Mari e Boscolo. La formazione blinda lo stadio Appiani, conquistando 13 vittorie totali e perdendo solamente una partita. Tra le squadre che non sono riuscite a superare il Padova in quella stagione troviamo club del calibro di Milan, Lazio, Roma e Napoli. D’altronde, il calcio in quegli anni era diverso da quello odierno, anche le squadre di provincia potevano mettere in seria difficoltà le società maggiori grazie al mero talento dei giocatori, prima del business. Al termine del campionato, il Padova conquista un leggendario terzo posto in Serie A, il miglior posizionamento di sempre.
Il declino agli albori degli anni ‘60
—Dopo il mitico terzo posto, il Padova di Nereo Rocco si classifica al settimo posto la stagione seguente, ma il tutto è destinato a finire quando nel 1960 il Paròn viene tentato dalle offerte di uno dei club principali; il Milan di Viani. Rocco sceglie di lasciare i biancoscudati, che l’anno successivo, dopo sei stagioni in Serie A, sono costretti a tornare nel campionato cadetto.
In ogni caso, l’età d’oro del Padova resta un ricordo fermamente impresso nella memoria dei tifosi, capaci ancora di sognare un ritorno ad alti livelli.
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