Verso la B

L’impresa del Südtirol fa rinascere l’amore per il calcio in Alto Adige

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L'AD parla di budget raddoppiato in vista della B, la polita locale però frena sulle strutture

Redazione PadovaSport.TV

Il Südtirol in B sta girando di bocca in bocca in Alto Adige, fino nelle vallate più recondite, dove si parla solo tedesco. Il calcio, da queste parti, non è mai stato una priorità, una grande passione. L'impresa della squadra di Javorcic ha mosso qualcosa. Stagione 1947/1948: il Bolzano allenato da Renato Bottaccini chiude il campionato di Serie B al dodicesimo posto, e a fine stagione retrocede in C. Fino ad oggi, la prima ed unica volta di una squadra altoatesina in cadetteria. Basterebbe questo per pesare l’impresa del Südtirol: un risultato storico, più di settant’anni dopo.

La politica locale rimane cauta

Se tante persone si stanno avvicinando al calcio in Alto Adige, è anche vero che la politica locale resta freddina, basti pensare alla battuta sarcastica del sindaco di Bolzano sull'eventuale allargamento del Druso, in vista di trasferte di tifoserie molto calde che popolano la serie cadetta. L’ampliamento del Druso chiama in causa la Provincia: «Il progetto originario era stato fatto in modo che aggiungere tribune non sarebbe stata una grande impresa e non avrebbe richiesto interventi massicci. È fattibile, ma facciamo un passo alla volta - dice il presidente Arno Kompatscher, come riporta il Corriere dell'Alto Adige - L’ultimo intervento è pensato per essere integrabile e modulare, ora si vedrà. In ogni caso il primo interlocutore è sempre il Comune di Bolzano». Assist che, appunto, il sindaco Renzo Caramaschi raccoglie solo parzialmente: «Al momento abbiamo programmato investimenti anche per altri sport, dalla piscina di Maso della Pieve alla pista di hockey del PalaOnda. Vediamo come andrà il Südtirol in B, poi quando arriveranno Chelsea e Real Madrid allora penseremo alle curve». L’idea è quella di prendere tempo per poi decidere se intervenire o meno.

Pfeifer: "Raddoppieremo il budget"

L'Ad del Südtirol, Dietmar Pfeifer, è già al lavoro: "In questi giorni sono in ufficio - dice -  per cominciare a fare un’analisi della società per capire quali reparti sono da serie B e quali reparti dobbiamo rinforzare per esserne all’altezza: raggiungendo questo obiettivo così importante, hai anche la responsabilità di non fartelo sfuggire subito, devi essere pronto e questo non vuol dire prendere 5-6 giocatori da serie B, non basta: il Südtirol avrà un fatturato di più del doppio da un momento all’altro e quindi deve strutturarsi adeguatamente, altrimenti non ce la farà. In serie B avremo un budget superiore agli 11 milioni di euro, chiaramente ci sono a disposizione i diritti tv ma ci sono anche dei costi notevoli, per esempio l’iscrizione e le trasferte"

 

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