Serie C

Marani: “Catanzaro modello di calcio sostenibile”. Ma forse non ha visto i numeri…

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Ospite del club giallorosso nel giorno della festa promozione, il numero uno della Serie C ha speso parole d'elogio. Che in alcuni punti, stonano però con la realtà dei fatti

Stefano Viafora

Del Catanzaro quest'anno si può dire tutto, che ha indovinato una stagione perfetta, che ha creato un amalgama incredibile tra i giocatori, che il suo allenatore le ha azzeccate tutte, che ha fatto un gran mercato, che ha avuto una costanza e una tenuta mentale invidiabile da chiunque. Ma non che sia un modello di calcio sostenibile. L'espressione è uscita dalla bocca del presidente (nuovo) della Lega Pro, Matteo Marani. Al Corriere dello Sport, il numero uno della serie C ha fatto i doverosi complimenti al club calabrese, dichiarando anche che il Catanzaro dev'essere un spot per tutta la Lega Pro essendo un modello di calcio sostenibile. Uscita un po' stonata se si conoscono i numeri. Ora, con tutto il rispetto per il nuovo presidente, non sembrano le parole più azzeccate per descrivere il sodalizio giallorosso. Numeri ufficiali alla mano, parliamo di 5.519.033 euro di solo monte ingaggi (premi compresi). Per una squadra, oltretutto, che non è reduce dalla serie B (quindi senza un paracadute economico a proprio favore e ingaggi di categoria superiore da portarsi dietro).

L'attaccante più noto, Pietro Iemmello, è il più pagato della categoria con cifre da capogiro. Siamo sicuri che le entrate del club non giustifichino queste spese altissime. Si tratta quindi di una società che, a torto o a ragione lo vedremo in futuro, ha deciso di puntare forte sul salto di categoria (si vocifera già di un possibile obiettivo serie A a lungo termine), convinta di avere le potenzialità economiche per far fronte a questi obiettivi. Altri club andrebbero forse assurti a modello da seguire in tema di sostenibilità (a meno che Marani non conosca un significato diverso del termine), come il Südtirol l'anno scorso, la FeralpiSalò, per non parlare quest'anno di Pro Sesto, Lecco o Carrarese. Anche il tanto bistrattato Padova ha fatto un timido tentativo in direzione sostenibilità.

Di recente Marani aveva dichiarato: "La sostenibilità dei club è il primo impegno, quindi badare a costi e ricavi, diminuire i primi e aumentare i secondi, cercando di tenere sotto controllo la forbice che si crea. Il secondo punto è legato ai giovani. Per questo punto molto su Gianfranco Zola, lui ha preso questo ruolo con passione: legge, studia, cerca. Vogliamo trovare e far emergere giovani e di talento. La C deve tornare a essere trampolino di lancio". Sia come forbice tra costi e ricavi, sia come utilizzo di giovani in campo il Catanzaro non sembra essere un esempio da seguire.

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