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Masiello confessa: “Costretto dalla mafia a vendere partite”

Coinvolto dall'ex compagno di squadra anche il neo-acquisto del Padova, Simone Bentivoglio

Redazione PadovaSport.TV

Una pagina nera nella ultra centenaria storia dell'As Bari Calcio. Lo scandolo scommesse sta investendo, e mettendo a nudo, diverse gare, combinate, della passata stagione del club biancorosso.

In questi giorni, protagonista in negativo è l'ex Andrea Masiello, finito sul banco degli imputati e tirato in ballo da Carlo Gervasoni. L'ex difensore biancorosso, così come altri suoi colleghi, dopo il colloquio tenutosi settimana scorsa in quel di Cremona, è stato ascoltato ieri dalla Procura barese, a cui avrebbe ammesso le sue colpe e il suo coinvolgimento. Masiello, infatti, secondo quanto riportato da Repubblica.it, ha dichiarto di essere stato costretto ad accettare perchè "avevano preso di mira la mia famiglia. Gli emissari dei boss avevano libero accesso agli spogliatoi. I compagni mi dicevano di stare attento, che quelli non scherzavano".

Uno scenario inquietante, a cui il giocatore viareggino, ha aggiunto: "Quegli ottantamila euro per la gara con il Palermo li ho presi. Ma poi li ho restituiti perché la combine non è andata in porto. Ma ho avuto paura e poi certo non sono stato il solo".

Parole delicate, che rendono chiare due cose: la prima è che questa storia non finisce qui. Masiello ha avuto paura di essere arrestato. Ma non deve essere l'unico ad avere quella paura. La seconda è che a Bari la criminalità organizzata aveva deciso di puntare forte sul calcio. Aveva investito soldi, mezzi e uomini. E aveva trovato terreno fertile tra i calciatori, anche grazie a Masiello e all'assenza della società. Masiello ha raccontato di uno spogliatoio allo sbando da gennaio in poi, di una società completamente assente. Ha raccontato che Angelo Iacovelli, l'infermiere ora indagato dalla Procura, aveva libero accesso agli spogliatoi. E spesso era accompagnato da brutti ceffi, persone sempre diverse, "i compagni mi dicevano di stare attento, che quelli non scherzavano", e avevano ragione secondo gli investigatori perché sostengono fossero uomini dei Parisi. Masiello ha detto di essere stato avvicinato per la prima volta nella gara contro il Chievo (persa per 2-1) poi per quella con la Roma e con la Samp (2-3 e 0-1). In tutti i casi Iacovelli gli aveva offerto denaro, dicendogli che non si doveva preoccupare di niente e che altri compagni avevano già accettato. Lui ha rifiutato. Poi per la gara con il Palermo insistettero: prima un incontro con Parisi, Bentivoglio e Marco Rossi. Poi anche il blitz sotto casa del giocatore, "ho avuto paura" ha ammesso, e così ha accettato la mazzetta.

Masiello si è detto convinto di non essere l'unico nello spogliatoio a essere sceso a patti. Alcuni nomi è possibile che li faccia davanti al procuratore federale Stefano Palazzi, che incontrerà nei prossimi giorni. Gli investigatori pensano a un coinvolgimento di Nicola Belmonte e del secondo portiere Padelli, limitatamente alla gara di Palermo (così come ha raccontato a Cremona Gervasoni). Masiello ha ricostruito anche il ruolo di Bellavista: ha detto che è stato uno dei primi a conoscere quando è arrivato a Bari, glielo presenta proprio Iacovelli. Da subito Bellavista gli parla di scommesse, gli dice che spesso loro giocano, si sentono via chat in più occasioni e l'ex capitano biancorosso non fa altro che insistere sul gioco, gli dice che ha imbeccate da tutta Italia. Masiello giura però di non aver scommesso mai nemmeno un euro, ora gli investigatori stanno facendo riscontri anche in questo senso. In più stanno cercando di capire anche il ruolo di altri ex calciatori biancorossi: un paio di insospettabili e anche qualche dirigente, seppur non c'è alcun dubbio che tutto è stato fatto alle spalle dei Matarrese.

"È stato un interrogatorio durissimo" ha ammesso l'avvocato di Masiello, Salvatore Pino, al termine dell'incontro con i magistrati. Gli inquirenti sono soddisfatti dell'audizione. Anche se ritengono le parole di Masiello soltanto un'aggiunta rispetto a un quadro indiziario già molto forte. Ecco perché, al di là di play out o play off, la primavera di Bari e del Bari potrebbe diventare molto calda. Anzi, caldissima.

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