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In una lunga intervista concessa alla Gazzetta dello Sport, Adriano Galliani ha parlato del nuovo amore calcistico di Silvio Berlusconi, il Monza. Per vincere è stata riproposta la strategia che ha portato il Milan sul tetto del mondo: due titolari per ruolo. "Ricordo quando avevamo un centravanti come Van Basten, Pallone d’oro, e la riserva Papin, altro Pallone d’oro" spiega Galliani. Oggi il problema è far coesistere Finotto e Gliozzi: "La panchina lunga è fondamentale. Abbiamo 25 giocatori assolutamente intercambiabili, sarebbero tutti titolari ovunque, anche in B. E le 5 sostituzioni sono un grande vantaggio, nessuno come noi riesce a mettere dalla panchina giocatori così. Certo, star fuori non piace a nessuno, ma io ripeto ai ragazzi: 'siamo in C, ma con questa proprietà ci resta poco e può andare lontano'. Bisogna avere pazienza".
Cristian Brocchi è un cocco di Berlusconi. A Como la prima pacca sulla spalla è stata per lui: «Ci trasmette grandi motivazioni, come faceva al Milan» ricorda il tecnico, pronto a non deludere il capo in un girone che non sembra proporre rivali all’altezza: «Ma il calcio è strano, stiamo attenti» glissa. Brocchi, arrivato a fine ottobre, è stato la prima mossa tecnica di Fininvest. Sono seguite la rivoluzione di gennaio e poi la revisione estiva: «Il primo vero Monza di Berlusconi è questo - precisa Galliani - come il primo Milan, preso nel 1986, è stato quello del 1987 con Sacchi, Gullit e Van Basten». Oggi tocca a Brocchi, Mosti e Chiricò. Senza alcuna nostalgia.
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