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Monza rassegnato, niente convocazione per gli otto del casinò svizzero

Monza rassegnato, niente convocazione per gli otto del casinò svizzero

Alla fine la compagnia del casinò rimarrà a casa. Il Monza è partito ieri pomeriggio per Salerno senza i calciatori che lunedì avevano sconfinato per raggiungere il Casinò di Lugano. Secondo quanto comunicato dal club, gli otto tesserati...

Redazione PadovaSport.TV

Alla fine la compagnia del casinò rimarrà a casa. Il Monza è partito ieri pomeriggio per Salerno senza i calciatori che lunedì avevano sconfinato per raggiungere il Casinò di Lugano. Secondo quanto comunicato dal club, gli otto tesserati coinvolti nella vicenda avrebbero comunque potuto prendere parte alla partita contro la Salernitana in quanto le ATS Brianza e Milano hanno disposto per loro l’isolamento attivo: ci sarebbe quindi stata la possibilità di far valere lo «status speciale» di calciatori, monitorati costantemente secondo il protocollo Figc e quindi schierabili, pur restando gli stessi in isolamento come cittadini. Ma alla fine il Monza «per motivi tecnici dovuti a deficit di preparazione atletica» ha preferito lasciare a casa gli otto frontalieri del tavolo verde, che negli ultimi quattro giorni non si sono allenati.

Evitate battaglie legali

Decisione che ha anche evitato possibili diatribe legali con le autorità campane pronte a intervenire (come dichiarato dal sindaco di Salerno) se gli otto fossero arrivati a Salerno. A chiudere definitivamente la vicenda sono arrivate ieri sera anche le scuse dei calciatori coinvolti nella gita svizzera: i titolarissimi Boateng, Bellusci, Donati, Gytkjaer, Armellino e Barillà oltre ad Anastasio e Bettella. Gli otto, che a meno di ulteriori colpi di scena torneranno in campo martedì contro il Lecce, sono usciti allo scoperto con una lettera a loro firma: «Vogliamo chiedere scusa per quanto è successo. Si è trattato di una ragazzata e la nostra speranza è che sia presa come tale. Onestamente non credevamo di commettere niente che potesse andare a danneggiare i tifosi, la società, lo staff tecnico e i compagni. Ognuno di noi purtroppo ha sottovalutato le implicazioni, altrimenti avremmo senz’altro preso in considerazione un altro modo per passare un paio d’ore di svago pomeridiano».

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