il dramma

Non ce l’ha fatta l’ultrà della Pro Patria scivolato dagli spalti il 25 gennaio

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Il 42 enne Raffaele Carlomagno è morto ieri, l'incidente era apparso subito gravissimo
Redazione PadovaSport.TV

Dopo 10 giorni di lotta D disperata, è stata decretata la morte cerebrale in attesa dell’espianto degli organi di Raffaele Carlomagno. Il 42enne tifoso della Pro Patria originario di Lonate Pozzolo era caduto nel fossato che separa gli spalti dal campo del Piola subito dopo il derby di sabato 25 gennaio con il Novara. Nonostante i soccorsi immediati, le sue condizioni erano apparse subito gravissime.

In particolare per il violento colpo alla testa rimediato alla caduta. In uno dei momenti più difficili della recente storia della Pro (6 sconfitte consecutive, penultimo posto e vittoria che manca da 15 giornate, sarà il prossimo avversario del Padova), la solidarietà verso Raffaele ha avuto la funzione di un collante. La società (fresca di cessione del 49% delle quote) ha voluto rispettare la delicatezza di questi giorni con il silenzio («Buon viaggio Raffa. Ultrà biancoblu per sempre»), mentre le condoglianze sono state espresse anche dalla Lega Pro. Sabato durante la sfida con l’AlbinoLeffe la curva e tutti i tifosi si erano stretti attorno all’amico di tante partite spronandolo a lottare, come si legge sulla Gazzetta dello Sport.


Durante il ricovero, i tifosi di Pro Patria e Novara si sono uniti al suo capezzale con gli ultras piemontesi che hanno esposto lo striscione: «Oltre ogni rivalità Raffaele lotta da ultrà». Nell’ultima settimana il sostegno è giunto da tifoserie gemellate come quella della Triestina che da quelle tradizionalmente opposte come quella del Legnano.

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