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Nuovi gironi, Tommasi (AIC) furibondo: “Ci sentiamo presi in giro”

Damiano Tommasi

Punto primo: il girone era quello atteso, vale a dire bello infarcito di derby e con la dorsale adriatica da affrontare a tutto spiano. Punto secondo: ciò che non ci si aspettava, semmai, era un raggruppamento a 18 squadre. Ma nel torrido...

Redazione PadovaSport.TV

Punto primo: il girone era quello atteso, vale a dire bello infarcito di derby e con la dorsale adriatica da affrontare a tutto spiano. Punto secondo: ciò che non ci si aspettava, semmai, era un raggruppamento a 18 squadre. Ma nel torrido pomeriggio di ieri in un Consiglio Federale bollente è accaduto di tutto. A cominciare dal ripescaggio (annunciato) della Triestina e continuando soprattutto con la sorprendente bocciatura del Rende (altra papabile al recupero) e dello stesso Rieti (candidata anch'essa, ma meno robusta). I calabresi sono saltati in quanto la Covisoc (l'organismo che controlla i conti per conto della Figc) ha respinto la fideiussione presentata dal club e che faceva riferimento a un istituto di credito svedese. Il Rende ha provveduto a cambiarla martedì scorso, ma è stata giudicata operazione compiuta fuori tempo massimo. Naturalmente il sodalizio calabrese ha già annunciato immediato ricorso. Problemi anche per il Rieti che non haversato la fideiussione da 250 mila euro ma non i 300 mila a fondo perduto. Una cifra promessa da un socio che doveva entrare e che però non avrebbe ottemperato all'impegno. Morale: un solo reintegro, 56 club in totale invece degli attesi 60 e rivoluzione con un girone da 20 squadre (il girone A di nordovest, indicativamente il meno competitivo) e due da 18 (il B a Nordest e il C meridionale). Un mutamento in corsa che ha mandato su tutte le furie l'Assocalciatori. «Ci sentiamo presi in giro - ha tuonato il presidente Damiano Tommasi che coi suoi uomini ha abbandonato polemicamente i lavori. Ancora più duro il vicepresidente Umberto Calcagno. «È una vergogna – sbotta – viene impedito di fare calcio a società virtuose, puntuali a pagare gli emolumenti come Forlì, Vibonese che non vengono riammesse, nonostante siano retrocesse anche perchè altri club come Mantova, Maceratese e Messina hanno fatto il passo più lungo della gamba». Il cambiamento dei format porterà ad un abbassamento della retrocessioni: saranno 5 in tutto, 2 nel girone A e le altre 3 da spremere nei gironi monchi a 18, il gruppo B e il C. Il meccanismo di chi scende in D non è stato ancora ufficializzato ma dovrebbe essere il seguente: le ultime dei rispettivi raggruppamenti B e C precipitano direttamente, mentre le due penultime effettueranno un playout di spareggio dove scivolerà giù la perdente. (Da Il Giornale di Vicenza)