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Padova, Oughourlian e quelle voci da Milano sullo stadio nuovo

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Per raggiungere la serie A, come vorrebbe prima o dopo il patron franco armeno, servono strutture adeguate. Qualcosa a breve potrebbe muoversi
Redazione PadovaSport.TV

Anche nella sua "toccata e fuga" di ieri a Padova, il patron Joseph Oughourlian, seppur decisamente più rilassato e soddisfatto rispetto all'ultima sua visita in città, non ha risparmiato qualche frecciata all'amministrazione comunale. La festa per il ritorno in Serie B ha già lasciato spazio alle preoccupazioni per la questione stadio. Una nuvola grigia su cieli biancoscudati. Niente di irrisolvibile ma sicuramente un impiccio. Un impianto, l'Euganeo, che più che accompagnare l’ascesa del Calcio Padova, rischia di ostacolarla.

Il finanziere, patron ambizioso e uomo abituato a pensare in grande, si sentirà presto con il sindaco Sergio Giordani. Sul tavolo, appunto, il nodo stadio: un problema strutturale, culturale e, ormai, anche politico. Perché se è vero che l’Euganeo non è a norma per la Serie B — e questo basterebbe per accendere l’allarme — è ancor più grave il senso di isolamento che si respira nei piani alti di viale Rocco. Da Palazzo Moroni, finora, non è arrivata quella spinta decisiva, quella visione condivisa che un club ambizioso si aspetta da una città che dice di voler crescere insieme alla sua squadra. Ecco perchè continua a non esserci sintonia tra club e Comune. Il fastidio cova. La delusione pure.


Solo voci da Milano per ora, ma..

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Ed è del tutto comprensibile che la dirigenza biancoscudata si stia guardando attorno. A fari spenti, certo, ma nemmeno troppo. E allora ecco che prende forma la voce che rimbalza da Milano e che oggi appare più di un semplice sussurro: lo studio Sportium, realtà di primo piano nell’architettura sportiva italiana, sarebbe stato incaricato di progettare un nuovo stadio. Moderno, funzionale, sostenibile. Una casa vera per il Padova del futuro. Fantacalcio? Non proprio. Chi conosce Oughourlian sa che quando decide di investire, non lo fa per galleggiare, ma per vincere. E per vincere servono strutture adeguate, pubblico vicino al campo, impianti che non siano solo contenitori di partite, ma motori di identità e business. La domanda, ora, è tutta per l’amministrazione: Padova vuole davvero stare al passo con il suo club? O si accontenta di lasciare che il Calcio Padova giochi a scacchi in una scatola di cemento lontana dal cuore pulsante della città? La B è arrivata. Ma senza una casa all’altezza, rischia di diventare un soggiorno a tempo determinato. Non è il primo pensiero oggi lo stadio nuovo, ma già l'idea che si stia sondando il terreno con un importante studio di architettura specializzato, è il segnale che qualcosa, sotto sotto, si sta muovendo. 

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