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Palermo sull’orlo del precipizio, possibile il fallimento a campionato in corso: i dettagli

“Un’ingiunzione di pagamento complica i piani di salvataggio del Palermo“. Apre così l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport in merito all’attuale situazione che sta attraversando il club di viale del Fante. Tale richiesta di...

Redazione PadovaSport.TV

Un’ingiunzione di pagamento complica i piani di salvataggio del Palermo“.

Apre così l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport in merito all’attuale situazione che sta attraversando il club di viale del Fante. Tale richiesta di pignoramento sarebbe arrivata da un procuratore che vanta un credito di 3,5 milioni. Foschi continua a lavorare per riuscire a trovare un compratore ma il tempo stringe, con Sagramola, per conto di Mirri, che potrà iniziare a lavorare alla due diligence a partire dalla giornata di oggi, visto che i documenti sono arrivati nella giornata di ieri.

Il creditore non sarebbe “privilegiato“, ciò non può essere l’anticamera del fallimento ma “potrebbe portare al blocco della mutualità: i denari distribuiti dalla Lega B sarebbero dovuti arrivare in questi giorni e avrebbero aiutato Foschi a rispettare la scadenza del 16 marzo“. Proprio la Lega B, con il supporto dell’Aic, avrebbe scritto alla FIGC per chiedere l’intervento della Covisoc.

Il quotidiano sopracitato poi aggiunge: “La situazione del Palermo non è normale, con un ex proprietario agli arresti domiciliari, una proprietà non conforme alle norme federali, un pagamento di stipendi avvenuto con intervento esterno e non con un aumento di capitale, un bilancio che non chiarisce la reale situazione debitoria (per esempio: chi sapeva della pendenza di 3,5 milioni?) e tante altre problematiche da approfondire. E mentre pare che la Procura Figc stia indagando, ci sarebbero forse gli estremi per la nomina di un amministratore giudiziario. Ma la soluzione più efficace anche se traumatica sarebbe il fallimento“.

Se il fallimento dovesse arrivare adesso ci sarebbero i tempi tecnici per ottenere l’esercizio provvisorio, con il salvataggio del titolo sportivo e successivamente un’asta per trovare nuovi acquirenti. Invece, se invece il crac dovesse arrivare a fine stagione, non ci sarebbe più nulla da fare. Il caso preso in esempio dalla Rosea è quello del Bari del 2014, con il fallimento arrivato durante la stagione e la squadra terminò regolarmente il campionato. “E sarebbe clamoroso, per il Palermo, se il titolo sportivo in questione fosse la Serie A – si legge sul quotidiano -. Un’esclusione dopo l’eventuale promozione viste le nuove norme federali ­non porterebbe in A un’altra squadra di B, bensì terrebbe nella massima serie la terz’ultima. Uno scenario che fa riflettere

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