pddintorni

Pederzoli-Londrosi, scintille: “E’ il cancro del Pavia”. E l’ex dg gli rinfaccia i suoi guai con la giustizia sportiva

Pavia-Pordenone, vittoria dei neroverdi. Alex Pederzoli approfitta dell’occasione propizia per togliersi il classico “sassolino” nei confronti di chi, l’anno scorso a Pavia, l’ha messo ai margini, fino a portarlo al...

Redazione PadovaSport.TV

Pavia-Pordenone, vittoria dei neroverdi. Alex Pederzoli approfitta dell'occasione propizia per togliersi il classico "sassolino" nei confronti di chi, l'anno scorso a Pavia, l’ha messo ai margini, fino a portarlo al passaggio al Pordenone. «Mi è dispiaciuto come è finita con il Pavia – ha detto il centrocampista, come riporta La Provincia Pavese – ma allo stesso tempo per me è un onore che questa scelta sia stata fatta dal direttore (Massimo Londrosi, ndr) che c’era prima in questa società». Il centrocampista emiliano vuole chiarire alcuni particolari del suo addio al Pavia. "Non ho avuto ancora l’opportunità per farlo e oggi lo faccio volentieri – continua Pederzoli – perché io e l’ex direttore generale siamo due persone diverse nel modo di fare e nei comportamenti. Lui adesso ha avuto quello che si merita. Non ho problemi a raccontare come sono andate le cose. Lui mi ha chiamato per annunciarmi l’arrivo di Giovanni La Camera, chiedendomi cosa avrei voluto fare. La mia risposta, e la volontà di rimanere al Pavia è stata da subito chiara – continua l’ex centrocampista azzurro – gli ho detto che sarei rimasto sia per giocare una che venti partite, ma con un solo obiettivo, quello di vincere il campionato. Ci siamo lasciati serenamente. E invece tre giorni dopo non sono stato convocato per il ritiro". Ancora: "Non c’è secondo me una potenzialità in Lega Pro superiore a quella che ha oggi il Pavia. La squadra paga sicuramente la “pulizia etnica” di quest’estate, fatta senza motivo da chi poi è emerso essere il cancro del Pavia. La forza di un gruppo come quello dello scorso anno è stato quello di partire da zero, ma che oltre alla qualità ha lavorato con grande entusiasmo. Senza queste caratteristiche non si va da nessuna parte. Si poteva dal gruppo presente ripartire con qualche innesto e non disfare tutto. C’era solo da consolidare». Immediata la risposta dell'ex direttore generale del Pavia, obiettivo dello sfogo di Pederzoli, Massimo Londrosi, che gli ha ricordato i procedimenti in corso a suo carico riguardo i fatti di Ascoli e le presunte combine.