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Affidamento di incarichi ad personam frazionati in modo da restare sotto la soglia minima per le gare, irragionevolezza della programmazione per quanto riguarda i costi, esternalizzazione dei parcheggi ad Aps. Sono i tre punti su cui il progetto del nuovo stadio per il calcio Plebiscito è finito all’Anac, l’autorità nazionale Anticorruzione. La segnalazione è stata fatta dall’ex consigliere comunale del Pd Andrea Micalizzi: «Ho buone ragioni per pensare che il mio esposto sia fondato – spiega l’esponente dem, intervistato da Il Mattino – Abbiamo visto tutti, passo dopo passo, i costi di quest’opera gonfiarsi rispetto alle promesse dell’ex sindaco Massimo Bitonci. Il progetto preliminare inoltre non espone in termini realistici i costi complessivi dell’opera né le risorse finanziarie con cui farvi fronte. Un principio fondamentale del nuovo Codice degli appalti è che ci sia una approfondita e credibile programmazione e la puntuale verifica dei costi», è la seconda denuncia di Micalizzi rispetto al progetto del nuovo stadio. La previsione infatti è di 3 milioni di euro per il primo stralcio. Ma, secondo il parere del Coni obbligatorio per il via libera ai lavori, il costo del primo stralcio salirebbe a 6.796.302 euro. «E se aggiungiamo i costi per gli espropri e i parcheggi, arriviamo a un totale complessivo di oltre 10 milioni», aggiunge Micalizzi.
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